Solofra

E' il mese di ottobre del 2011 quando l'allora consigliere di minoranza Enzo Clemente, in consiglio comunale, lancia una bomba: gli sono stati inviati trentadue scatti che ritraggono l'allora sindaco Antonio Guarino in atteggiamenti intimi, nei suoi uffici, con donne. Nasce così il sexy-gate che si abbatte sulla vita politica della città di Solofra. E sulla vita personale e familiare delle persone coinvolte in questa vicenda a cominciare proprio dall'allora sindaco Guarino. Ne nascono delle inchieste giudiziarie. Ieri in tribunale, ad Avellino, l'udienza relativa al procedimento per diffamazione avviato a carico di Clemente (era stato Guarino a querelarlo). E' stato sentito Guarino, come teste, che nella sua deposizione ha evidenziato come quei fatti del 2011 abbiano avuto ripercussioni pesanti su lui e sulla sua famiglia. Quando gli viene chiesto, durante l'udienza di riconoscere gli scatti al centro dello scandalo, l'ex sindaco ne riconosce una sola. Le altre invece sono ombrate e l'ex sindaco non nasconde il sospetto di possibili manipolazioni. Dopo Guarino è stato asoltato anche il comandante di stazione, il luogotenente Giuseppe Friscuolo, che ha ricostruito i fatti legati a quelle foto. Ascoltato anche Clemente, il grande accusatore, che ha ribadito come non ci sia stata alcuna volontà diffamatoria ma un atto politico. La prossima udienza è stata fissata per il prossimo mese di novembre. In questa occasione sarà ascoltato un consulente.

Giuseppe Aufiero