Apice

Cinque anni per un ponte di 100 metri sono un po' troppi. Fanno più di un anno per meno di 20 metri, visto che il ponte Ufita è ancora ben lungi dall'essere completato. Con una contrada completamente isolata e gli abitanti costretti a viaggi lunghissimi anche per fare la spesa o a costruirsi viabilità di fortuna, con tutto ciò che ne deriva.
I lavori per rifarlo, dopo i danni dell'alluvione, sono fermi, e non si sa perché ed oggi i sindaci hanno protestato.
Ottopagine già era stata in loco cinque anni fa, con i cittadini che avevano raccontato le peripezie per arrivare nei centri vicini: Iscalonga è solo una contrada, e naturalmente per i servizi bisogna arrivare ad Apice, Paduli, Sant'Arcangelo o a Benevento. Nei primi tempi occorrevano anche 40 minuti su stradine di montagna, oggi c'è una viabilità alternativa, sterrata, che nei mesi invernali è stata anche sommersa dalla piena del fiume.
Sono intervenuti i sindaci oggi, con Rossetti di Sant'Arcangelo: “I problemi vanno avanti da più di cinque anni, da quando si lesionò uno dei piloni, ed è inconcepibile che dopo tanto tempo siamo ancora a parlare di questo. Questo è uno snodo importante tra tre paesi e anche per altri cittadini, come quelli del Fortore: si faccia presto”.
E Pepe sindaco di Apice è perplesso: “Non stiamo parlando certo di un'opera faraonica: sono meno di cento metri di ponte, è incomprensibile e inaudito che si perda tanto tempo. Non si comprende quale sia il problema: la Provincia, attraverso il Presidente, mi ha assicurato di aver pagato l'azienda che sta eseguendo i lavori. Ci sono varianti? Lo si dica: si renda chiaro cosa c'è che non va perché non si possono creare tanti disagi ai cittadini, tanto più che di fronte a questo ponte c'è il cantiere per l'alta velocità”.
Sulla stessa linea il primo citttadino di Paduli, Vessichelli: “Ai cittadini non interessa sapere quale tipo di inghippo burocratico freni la realizzazione di un semplice ponte. Ai cittadini interessa averlo, quel semplice ponte. Il compito delle istituzioni è tutelare e dare risposte ai cittadini per cui si intervenga per smussare i problemi burocratici e si termini la realizzazione del ponte”.
E anche i cittadini sono accorsi sul ponte per chiedere che finalmente quei lavori vengano completati: “Siamo stufi di gimkane e percorsi lunghissimi per raggiungere le nostre case: non ci interessano gli scaricabarili né le passerelle, vogliamo semplicemente poter tornare a casa o andare a fare la spesa come tutti gli altri, senza peripezie inenarrabili che ci hanno già visto protagonisti per cinque anni”.