Ema ed Fca, i due volti irpini della crisi da Covid-19. L’eccellenza Rolls Royce di Morra De Sanctis è costretta a fare i conti con la Cassa Integrazione. Ben 400 lavoratori sui 1000 e passa, considerando l’indotto, sono a casa e la Fiom-Cgil chiama la politica alle proprie responsabilità.

“Se non abbiamo chiuso per la sicurezza, lo stiamo facendo ora per la crisi economica. Chiediamo con forza l’interessamento della deputazione irpina per convocare urgentemente un tavolo al Mise – tuona il segretario Giuseppe Morsa - Non è possibile che in tempo di sviluppo chiunque lì abbia fatto passerelle politiche, compresi due presidenti del consiglio, e oggi invece i lavoratori vengano lasciati soli in questa crisi post Covid”.

Non se la passano meglio alla Fca di Pratola Serra. Se l’azienda ha i suoi problemi già a Pomigliano d’Arco, per la ripresa della produzione della Panda, in Irpinia si sta lavorando pochissimo. “Il piano industriale era debole già prima del Covid – prosegue Morsa – figuriamoci ora.  A maggio si è lavorato appena 3 giorni e le prospettive per giugno non sono certo più incoraggianti. In italia c’è un problema serio legato all’automotive".