Vincenzo De Luca è ufficialmente candidato. Anzi “stracandidato, a Dio piacendo” ha detto il governatore all'uscita della Stazione Marittima dove è stato firmato il patto delle sedici liste che lo accompagneranno nella cavalcata verso le elezioni regionali. Si aggiungono le due civiche “Campania Libera” guidata da Tommaso casillo e “De Luca Presidente” guidata dall'assessora Fortini, le due esperienze collaudate che lo avevano già affiancato alle scorse elezioni.
Alla riunione convocata dal vicepresidente Fulvio Bonavitacola hanno ufficializzato il loro sostegno a De Luca anche esponenti del centrodestra come il sindaco di Benevento Clemente Mastella e il presidente dell’Asi Napoli, ex berlusconiano Giosi Romano.
Era chiaro fin dall'inizio che lo stato confusionale in cui versa Forza Italia avrebbe portato ad adesioni eccellenti sul progetto De Luca, in particolare Mastella non aveva fatto certo mistero del suo orientamento dopo lo scontro con Salvini e le perplessità espresse su Caldoro. E ora anche la moglie, Sandra Lonardo, rischia provvedimenti per la posizione assunta dal marito. Il sindaco di Benevento ha detto sì a De Luca a prescindere dal programma, invocando una condivisione unitaria della candidatura dello sceriffo.
Giallo per l’assenza di Giuseppe De Mita: «Non ha potuto partecipare, ma sostiene la coalizione con De Luca», la rassicurazione di Bonavitacola.
Tutti hanno sottoscritto il documento di “Intesa politica per le elezioni regionali” dove si legge che «la nuova stagione consiliare dovrà dare nuovo impulso all’identità regionale, con pieno e convinto sostegno per la conferma di Vincenzo De Luca».Abbozzati anche i punti prigrammatici che ruotano intorno ai temi cari a De Luca: lavoro, sicurezza, ambiente e sburocratizzazione. Per il Pd presenti il segretario regionale Leo Annunziata e il presidente Armida Filippelli, Francesco Dinacci e Michele
Gravano per Articolo 1, Giovanni Palladino e Michela Rostan per Italia Viva, Noi Campania con Mastella, Luigi Barone e Luigi Nocera, Più Europa con Bruno Gambardella per Più Europa, Michele Tarantino per il Psi, Nello Formisano per Demos, Enzo Varriale per i Moderati, Salvatore Piro per i Repubblicani, Dino Di Palma e Fiorella Zabatta dei Verdi, Centro Democratico dell'ex rettore Raimondo Pasquino, Repubblicani democratici di Ossorio. Dal centrodestra è arrivato anche Gioacchino Alfano con la sua lista Alleanza per i territori, e Giosi Romano insieme all’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Marchiello per Fare democratico ed il Partito Animalista di Vincenzo Ferrara. Tra i sostenitori di De Luca anche Nello Formisano con la sua lista Demos (Democrazia e Solidarietà) la cui capolista a Napoli sarà l'ex assessore al welfare Roberta Gaeta, una volta sostenitrice convinta del sindaco De Magistris.
Con questa corazzata alle spalle la campagna elettorale per la riconferma del presidente De Luca- salito nei sondaggi e mai così popolare grazie alla gestione della crisi sanitaria in Campania – è ufficialmente cominciata.
Sembrano lontani i giorni i cui il Pd cercava insistentemente l'accordo con i Cinque Stelle, anche se l'idea di riavviare un dialogo non sembra del tutto archiviata soprattutto a sinistra. Il Movimento prosegue la sua corsa in solitaria, scegliendo la linea "di lotta e di governo" e De Luca al termine della seduta non ha mancato di lanciare stoccate ai consiglieri grillini“dell'uno vale uno” che non avrebbero mai rinunciato al vitalizio da 600 euro pur avendone la possibilità.
Prime scintille di una campagna elettorale estiva che si annuncia davvero infuocata. L'arrivo di Matteo Salvini domani in Campania (prima Napoli poi Nola e infine Avellino) segna lo sparo di inizio. Per il momento De Luca è il poleman mentre il centrodestra arranca e ancora non ha trovato un accordo sul nome del candidato. La Lega aveva chiaramente detto no a Stefano Caldoro, il nome sostenuto da Berlusconi. Prima della pandemia Forza Italia non avrebbe mai rinunciato ad esprimere il candidato apicale della coalizione così come era stato stabilito negli accordi lombardi, ma oggi lo scenario si è completamente ribaltato.
Per sconfiggere De Luca – questo è il ragionamento – è necessario un nome forte, magari di provenienza civica, di grande presa come poteva essere il pm anticamorra Catello Maresca che però alla fine pare abbia declinato l'invito. A questo punto non è escluso che Forza Italia e Fdi scelgano di cedere terreno alla Lega assecondando la richiesta di visibilità del Carroccio al sud. L'arrivo di Salvini a Napoli domani potrebbe dunque riservare qualche sorpresa.