Napoli

Il patto della Stazione Marittima è sancito. Saranno 18 le liste che appoggeranno Vincenzo De Luca alle elezioni regionali, un esercito di candidati che si muoverà in un campo trasversale che mette insieme tutto e il contrario di tutto. 

Si sono incontrati ieri, per l’appunto nella sala Calipso della Stazione Marittima nel porto di Napoli, i rappresentanti delle 16 liste che hanno trovato la convergenza sul nome del governatore uscente, alle quali vanno aggiunte le due civiche ricollegate al presidente. 

Al tavolo, costruito e convocato da Fulvio Bonavitacola, presenti Clemente Mastella, sindaco di Benevento e partito di Sandra Leonardo senatrice di forza Italia, e Giosi Romano ex berlusconiano,  Leo Annunziata (Pd), Michele Gravano (Articolo Uno), Giovanni Palladino (Italia Viva), Bruno Gambardella (Più Europa), Michele Tarantino (Partito Socialista Italiano), Aniello Formisano (Demos), Salvatore Piro (Partito Repubblicano), Vincenzo Varriale (Moderati), Angelo Bonelli (Verdi), Raimondo Pasquino (Centro Democratico), Giuseppe Ossorio (Repubblicani democratici), Gioacchino Alfano (Alleanza per i territori), Giosy Romano (Fare democratico), Vincenzo Ferrara (Partito animalista italiano).

La riunione si è conclusa con la firma di un documento striminzito nel quale si esplicita la candidatura di Vincenzo De Luca a presidente della Regione Campania. 

Il governatore accoglie a modo suo la notaia “sono stracandidato. A Dio piacendo” una frase con la quale si toglie qualche sassolino, dopo che per mesi era stato l’obiettivo di un piano del Partito Democratico nazionale che voleva sostituirlo. 

Dunque tutti uniti, da Mastella ad Articolo 1 passando per De Mita gli ex berlusconiani, e forse non proprio per questioni ideali. La facile vittoria annunciata dello sceriffo di Salerno ha fatto fiutare ai più navigati la possibilità di rientrare in quella grande divisione di nomine e incarichi che fa gola a tutti.