Sant'Agata de Goti

E' in programma il 9 giugno, dinanzi al Tribunale del riesame di Napoli, la discussione del ricorso degli avvocati Danilo Riccio ed Osvaldo Piccoli contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Maria Di Carlo, su richiesta del sostituto procuratore Patrizia Filomena Rosa, dopo la convalida dell'arresto di Antonio Libardi, il 59enne di Sant'Agata de' Goti, titolare di un impianto di autodemolizione, ritenuto il responsabile del ferimento del figlio Giuseppe, 26 anni, centrato ad una spalla da un colpo di pistola calibro 38, per fortuna senza gravi conseguenze.

L'episodio risale allo scorso 21 maggio: quattro giorni dopo Libardi era rimasto in silenzio dinanzi al giudice, lasciando agli atti solo le dichiarazioni rilasciate quando era stato fermato e sottoposto allo stub dai carabinieri della Compagnia di Montesarchio, ai quali aveva raccontato di aver fatto fuoco perchè temeva che i ladri stessero rubando nel suo capannone, dove c'era invece il figlio. Una ricostruzione incrociata con quella resa dalla vittima, che aveva dato l'allarme al 112, e di altri familiari, vagliata anche attraverso le immagini di una telecamera che lo aveva ripreso sotto un porticato, mentre camminava.

Oggi, intanto, i carabinieri di Montesarchio e del Nucleo operativo ed ecologico hanno fatto visita all'impianto di Libardi, sequestrando una fondina rinvenuta in un cassetto – nessuna traccia ancora, invece, della pistola – e puntando l'attenzione su alcuni veicoli rottamati presenti nell'area.