Sant'Agata de Goti

“I dati della Polizia postale fanno registrare un aumento del 18 per cento delle denunce dei casi di cyberbullismo. Un segnale positivo che dimostra quanto sia importante proseguire sulla strada della conoscenza del fenomeno e della prevenzione. Il progetto @scuolasenzabulli ci ha consentitto di incontrare migliaia di studenti per offrire loro gli strumenti per riconoscere e difendersi da questo fenomeno mettendoli in contatto con una rete sociale di protezione formata da scuole, famiglie, istituzioni e forze dell’ordine”. Queste le parole di Domenico Falco, presidente del Corecom Campania, nel corso del webinar Didattica a distanza realizzato con gli studenti dell’Istituto comprensivo 2 “Sant’Agata de’Goti”  coordinati dalle insegnanti Patrizia Valentino, Immacolata Garagnani e Monica De Lucia. “Dobbiamo insistere su questa strada – ha proseguito il presidente Falco – per sottrarre humus fertile alla violenza, alla prevaricazione e all’ignoranza. Insieme ce la faremo”.

Il progetto @scuolasenzabulli è stato fortemente voluto dal Consiglio regionale della Campania e dalla sua presidente, Rosa D’Amelio: “Da Zoom a Skype sono aumentati gli episodi di attacchi digitali alle piattaforme della didattica a distanza. Oggi è possibile bloccare queste forme subdole di violenza compiute da chi si nasconde dietro una tastiera per offendere, insultare e minacciare il prossimo. La rete che abbiamo creato con il supporto del Corecom, dell’Agcom e delle forze dell’ordine è in grado di offrire ai nostri ragazzi la sicurezza che di fronte a questi fenomeni non sono soli”.

Il lavoro delle scuole per approfondire le dinamiche del bullismo non ha conosciuto sosta neanche con il lockdown come ha confermato la dirigente scolastica Elisabetta Di Maio: “Non ci siamo mai fermati. Con la didattica a distanza abbiamo proseguito nella nostra attività di informazione e siamo grati al Corecom per averci dato l’opportunità di confrontarci con i tecnici e gli esperti che hanno fornito un supporto prezioso ai nostri alunni”. 

Ivana Nasti, direttore del Servizio ispettivo Agcom ha posto l’accento su come è possibile cambiare le cose: “Per arginare questo fenomeno bisogna lavorare tantissimo insieme alla famiglia che è il primo nucleo relazionale per i ragazzi. Un approccio terapeutico comportamentale che aiuti le vittime ma anche il bullo, che ha evidenti problemi relazionali, dietro i quali spesso si nascondono problemi familiari. Bullismo e cyberbullismo si sconfiggono facendo rete”.

Testimonial d’eccezione nell’incontro con gli studenti di Sant’Agata de’Goti la speaker radiofonica Fabiana Sera: “Sono stata vittima di bullismo per il mio aspetto. Ma dovete sapere che la perfezione non esiste e tra gli imperfetti ce ne sono alcuni più insicuri degli altri che, per nascondere la propria debolezza, prendono in giro, minacciano, insultano i loro compagni. Sono i bulli di sapone.  Quelli che non riescono a essere amici di nessuno. I bullizzati hanno una grande missione di amicizia da compiere.  Prendendo la loro mano e aiutandoli a socializzare perché sono loro ad avere dei problemi”.

Un appello arriva anche da Nicola Pasquino, presidente del club Rotary Napoli Angioino: “Ai bulli dico, ricordatevi che fate del male a persone come voi. Queste azioni non vi fortificano ma mettono a nudo tutte le vostre debolezze. Alle vittime, invece, ricordo che non sono soli. Dalla loro pare hanno la famiglia, gli insegnanti e le forze dell’ordine. Trovando il sostegno per denunciare sono in grado di riprendere in mano la loro vita”.  

Alle tante domande dei ragazzi ha risposto la psicologa e psicoterapeuta Giovanna D’Apolito: “La fragilità non è solo della vittima ma del bullo e di tutta la classe. Il problema è di tutti. Questi fenomeni nascono in un gruppo e spesso si dà manforte ai bulli anche semplicemente sorridendo o facendo finta di non vedere. Comportamenti che danno la sensazione al bullo di essere popolare.  Ma a scapito degli altri. Dovete far sapere che non siete d’accordo con i suoi comportamenti. Avvicinatevi alla vittima e ai compagni che difendono la vittima. Dimostrate di essere maturi. Date un messaggio chiaro che il bullismo a voi non piace”. I rischi a cui va incontro chi attua comportamenti offensivi, infine, sono state esplicitati dall’avvocato penalista Valentina Varano: “Le conseguenze per chi pone in essere atti di cyberbullismo sono molto severe. Dal 2017 è un reato vero e proprio e gli autori sono chiamati a risponderne davanti a un giudice. Non pensate che le misure siano più lievi perché siete minorenni. Per chi compie simili azioni ci sono due certezze: essere individuati dalla Polizia postale e pagarne le conseguenze”.