"Siamo arrivati al 3 giugno ed all'apertura della mobilità interregionale, tanto per cambiare, nel modo peggiore in clima di incertezza e di confusione", ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervistato a 'Aspettando le parole' su Rai3. "Dal Governo - ha aggiunto De Luca - mi sarei aspettato l'assunzione di un criterio oggettivo e semplice: cioè nei territori del Paese - io non parlerei più di Regioni per evitare polemiche - dove per un mese di fila si registrano più di 200 casi di contagio al giorno è ragionevole che ci sia una limitazione della mobilita'". "Che questo territorio si chiami Campania o si chiami Emilia, o Lombardia, non conta nulla. Sarebbe stato un criterio di buon senso che non avrebbe alimentato polemiche sgangherate". Ad una domanda sull'affermazione del sindaco di Milano Beppe Sala, che ha detto ce ne ricorderemo, a proposito delle limitazioni ai lombardi annunciate in alcune regioni, De Luca ha risposto: "e' stato un momento di confusione. A Beppe Sala, persona stimata ed amica suggerirei di non lanciare questi anatemi. Lasciamo perdere queste cose. Noi abbiamo un rapporto di grande amicizia con tutti i cittadini, vorremmo tuttavia salvaguardare le nostre comunità dal Coronavirus".

"Chi governa deve sapere che l'epidemia è dietro l'angolo, non alle nostre spalle e rispetto alla movida abbiamo perso una grande occasione, di crescita civile del Paese". Lo ha detto il presidente della Giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca, intervenuto ad "Aspettando le parole" su Rai 3. "Siamo stati giovani tutti - ha aggiunto De Luca - abbiamo fatto sciocchezze, ma ad un certo punto della vita abbiamo incontrato un educatore, oppure un episodio che ci ha insegnato i valori. Questa epidemia poteva essere una grande occasione per tanti giovani. La movida è bella, ma è ancora più bello vivere questi momenti all'insegna della solidarietà, senza superalcolici e pasticche". "Ma questo - ha concluso il presidente della Campania - è un Paese nel quale ormai tutti hanno rinunciato ad avere una qualunque funzione educativa. Per cui tanti giovani sono abbandonati a se stessi".