Una scossa forte, il caso Sant'Agata e l'assestamento smuove non solo la città con gli inevitabili posizionamenti in vista delle prossime amministrative, non solo il Pd ma tutta la politica sannita.
E i retroscena, sempre interessanti, rivelano opinioni, humor, riflessioni e relativi e sacrosanti cambiamenti. Anche repentini.
Chi tace, dopo aver defenestrato un sindaco che era sua stessa espressione è Carmine Valentino, oggi sotto il fuoco incrociato di tutti, del Pd in primis. Sì perché oggi è intervenuto uno dei big, Raffaele Del Vecchio, in un attacco “zemaniano” contro il segretario dem. Perché Valentino, ricordiamolo, è ancora il segretario provinciale dei dem. Suo malgrado? Forse. C'è infatti chi ritiene attacchi e note al vetriolo un favore a Valentino più che armi atte a offendere. Attacchi che Valentino, che novizio della politica non è, avrà messo in preventivo prima di far cadere la Piccoli, e che magari potrebbero portarlo nei prossimi giorni a lasciare la carica, più che affrontare un plotone d'esecuzione cui in molti vorrebbero sottoporlo, oggi, tra i dem.
“Sono io il problema? Bene, sollevo il partito dagli imbarazzi” potrebbe essere la mossa di Valentino, in stile Renzi, per trovare nel renzismo un nuovo approdo.
D'altronde la riflessione di molti in queste ore è la seguente: in questi anni nel Pd sannita Valentino ha dato tutto, con margini di spazio e di manovra ormai ridotti. Il debutto da segretario provinciale con la sconfitta in città del Pd, ad opera di Mastella, le elezioni politiche con il trionfo dei Cinque Stelle, il rapporto difficilissimo con De Luca che col governatore oggi “on fire” avrebbe precluso ogni ambizione di candidatura alle regionali nel Pd o nelle liste del presidente. Diverso potrebbe essere il discorso nelle file di Italia Viva, che ad oggi al netto della generosità degli attivisti non ha “big” nel Sannio. Ma sono solo rumors, ipotesi, illazioni: insomma, le regole base del gioco dei retroscena, ad ogni livello, nazionale o locale.
LA CITTA'. Ma ad oggi, prima che alle regionali, appare chiaro che l'ambizione del segretario provinciale dem sia quella di ritornare alla guida della città, di Sant'Agata. Di qui la fretta e la ricerca notturna di un notaio come di un tabacchi per un tabagista che si è accorto troppo tardi di avere l'ultima sigaretta nel pacchetto. Con un misto di firme di maggioranza e opposizione nel documento. Qualcuno riflette: “ok la maggioranza valentiniana, ma perché l'opposizione si presta? Solo per far cadere il sindaco “opposto”? Naturalmente no, c'è il discorso dell'osservanza mastelliana e delle candidature in pectore per le prossime regionali, a sostegno di De Luca. Bene, ma era pur sempre un'opposizione che aveva preso voti giocando sulla sua “natura” di proposta totalmente opposta al modello valentiniano”. Si vedrà. Si vedrà ciò che accadrà per le regionali e relative ripercussioni.
I NOMI. Intanto già spuntano i primi nomi alternativi all'eventuale lista valentiniana e al centrodestra mastelliano. Si parla di Antonella Iannotta, dirigente Inps, di Mastrofrancesco in quota Fratelli d'Italia, Vittorio Iannotta in quota Lega, l'avvocato Ugo Cioffi e Sergio Della Ratta.
Attenzione anche al civismo e a discorsi che esulano dunque dal posizionamento partitico: pare sia stata sondata l'economista Roberta Mongillo, che ha dato l'indisponibilità a correre per un ruolo di primo piano ma la disponibilità a mettere a disposizione la propria esperienza accademica e professionale. Grandi consensi, bipartisan, raccoglie sempre la figura di Angelo Montella, giovane avvocato ed ex amministratore, da sempre attivissimo in città.
IL RETROSCENA|Sant'Agata, Valentino, il Pd: i rumors di oggi
Cos'accadrà a S.Agata E Tra i Dem? E per le Regionali? La mossa del segretario e le ripercussioni
Cristiano Vella