Marcianise

Presidiare lo stabilimento di Marcianise, continuare lo sciopero e individuare tutte le iniziative utili per una soluzione positiva della vertenza. E' la decisione dell'assemblea dei lavoratori dello stabilimento Jabil di Marcianise dopo la decisione dell'azienda di non revocare 190 procedure di licenziamento. "E' inaccettabile che si voglia produrre un ennesimo dramma sociale, per di piu' in una situazione di emergenza sanitaria ed economica in un territorio particolarmente colpito dalla crisi industriale degli ultimi anni. Saranno impugnati i licenziamenti con il supporto degli uffici legali messi a disposizione dal sindacato", scrivono Fiom, Fim, Uilm con le Rsu. "Jabil deve revocare i i licenziamenti - prosegue la nota dei sindacati - e utilizzare la cassa integrazione per Covid-19 per proseguire il percorso di reimpiego. Non si puo' consentire che un'altra multinazionale scarichi sui lavoratori le scelte fallimentari del proprio management o per la volonta' di depauperare il tessuto industriale del territorio di Caserta". Le acquisizioni sul territorio casertano di altre societa' del settore (Marconi, Nokia/Siemens e in ultimo Erikson) fatte in questi anni dal Jabil, "non hanno prodotto un opportunita' concreta di sviluppo come promesso, ma hanno avuto come unica conseguenza la scomparsa di realta' industriali e di conseguenti perdite dei livelli occupazionali". Le segreterie dei sindacati lanciano poi un appello ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico "che hanno seguito ininterrottamente la vicenda dei licenziamenti, chiedendone la giusta revoca", che "devono urgentemente obbligare la ripresa di un confronto interrotto con arroganza e prepotenza dalla Jabil, compiendo un grave sgarbo istituzionale. Un confronto necessario ad impedire un dramma sociale, soprattutto dopo che si e' ripresentata la possibilita' di reimpiego presso altre aziende". Rsu e organizzazioni sindacali sottolineano come resti dirimente "la richiesta della Corporate americana di mettere per iscritto l'accettazione dei licenziamenti programmati dall'azienda per il 24 agosto prossimo, prevedendo un accordo in sede ministeriale con parere positivo da parte del sindacato. Questo per Fim, Fiom, Uilm e Failms e' inaccettabile non solo perche' in violazione delle disposizioni di legge ma anche perche' in violazione delle direttive comunitarie in materia di licenziamenti collettivi".