Scongiurare il divieto di portare fiori freschi in cimitero, d'estate, per evitare il rallentamento delle vendite e dare una boccata d'ossigeno al settore del florovivaismo che, con l'assenza di cerimonie, matrimoni e altri eventi, sta vivendo una crisi senza precedenti. E' l'appello che Vincenzo Malafronte, presidente del Consorzio Produttori Florovivaisti Campani, rivolge ai sindaci, ai quali spiega, "le cause che avevano portato a tale divieto oggi non sussistono più". Per Malafronte è fondamentale "conoscere quanto prima le regole per la ripartenza degli eventi, che per il 2020 sono completamente azzerati". Il florovivaismo, sottolinea il presidente del Consorzio Produttori Florovivaisti Campani, stenta a uscire dal lockdown: "Più di altri, a causa dell'incertezza e della scarsa fiducia, non riesce a programmare le produzioni con un conseguente ulteriore rallentamento della ripresa" e la festa della mamma, "ha portato solo una breve boccata d'aria". Grava sul settore, ribadisce, "l'assenza di cerimonie, matrimoni, feste e eventi, che si sta facendo sentire e non poco sul nostro comparto. Perdite che si stanno sommando a quelle già registrate durante la quarantena, con imprenditori e cooperative costrette a mandare al macero il 100% della produzione". Secondo i dati in possesso del Consorzio sono stati circa 10mila gli appuntamenti saltati solo in Campania e, aggiunge Malafronte, "chi considera che nel 2021 avremmo il doppio del lavoro perché dovremmo recuperare i matrimoni e le cerimonie saltate quest'anno - fa un grosso errore di valutazione". "Anzi - conclude il presidente del Consorzio - paradossalmente potremmo trovarci con un settore ingessato e senza approvvigionamenti. Con l'aggravante di dover comprare dall'estero non aiutando certo il comparto made in Italy".
In Campania saltati oltre 10mila cerimonie e matrimoni
I dati impietosi dei florovivaisti: "Chi pensa che nel 2021 raddoppieremo fa grave errore"
Redazione Ottopagine