I dati, a questo punto, sono a portata di mano: il virus non è stato affatto sconfitto e in Campania circolano 6220 potenziali infetti.

E se Antonio Limone, il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno non fosse stato in piena ansia da prestazione (era a tre metri dal suo Governatore e a pochi giorni dalla sua possibile riconferma) si sarebbe reso conto di stare snocciolando cifre agghiaccianti.

I fatti. Se Ariano è un punto di riferimento numerico, ovvero come ha spiegato Limone euforisticamente “solo” il 5 per cento della popolazione ha avuto a che fare con il virus, il moltiplicatore su scala regionale è un incubo. Riepiloghiamo un attimo. Su 13.444 prelievi venosi effettuati ad Ariano 673 sono risultati positivi: il 5 per cento, appunto. Ora, Ariano è stata zona rossa, facile pensare che su un territorio “normalmente” attraversato dal virus questa percentuale (il 5 per cento) possa essere minore. Diciamo il 3 per cento. Se calcoliamo il 3 per cento su base regionale (la popolazione è di 5 milioni e 800mila abitanti) il numero che salta fuori è 174mila persone che hanno avuto contatti con il virus.

Per la traduzione in positivi veri e propri, cioè quelli che al tampone potrebbero rivelarsi infetti o portatori sani, utilizziamo i numeri della Campania: tamponi effettuati a ieri 172.106, di cui 4.749 positivi, pari al 2,75 per cento.

Una percentuale, quella del 2,75 per cento, che trasferita alla simulazione di 174mila persone che hanno avuto potenzialmente contatti con il virus porta a 4.785 potenziali positivi che camminano indisturbati, inconsapevoli e in larga misura asintomatici per le nostre città. 

Ecco quello che Limone ha dimenticato di valutare nel corso del suo intervento alla finta conferenza stampa di ieri a palazzo Santa Lucia, rigorosamente senza domande né confronto, con buona rabbia da parte dell’Ordine e del sindacato dei giornalisti che, anche loro presi da ansia da prestazione, avevano annunciato urbi et orbi (in questo caso da non tradurre come città del mondo ma letteralmente città di non vedenti, cecati, con un occhio solo) la fine della pratica dei monologhi del governatore De Luca.

Perché nessuno ha spiegato come si vanno a intercettare questi possibili 4.785 potenziali positivi che, ultima chicca, con la più bassa percentuale di contagio possibile (lo 0,3 per cento del momento) aumentano di 1435 unità, fissando il numero del rischio a 6220 persone. E questo soltanto per altri pochi giorni. Poi si apriranno le frontiere con le altre regioni e tutti sarà moltiplicato per più e più volte.

Le domande servono. Perché se senti uno che dice di “aver azzerato il virus” in un territorio gli puoi sempre chiedere: “Ma sei scemo”?