E' un viaggio a ritroso nel tempo quello proposto nel nuovo libro di Pompilio Dottore dal titolo “Castel Baronia, il giardino fecondo. Uomini e donne da ricordare”. Risultato di un meticoloso lavoro di ricerca scritto a quattro mani con Mariano Bocchini.
Un lavoro durato oltre quattro anni e che ha visto la luce a marzo, riportando all'attenzione delle nuove generazioni i personaggi che avevano caratterizzato la storia del passato e in particolare di Castel Baronia. “Il nostro - spiega l'autore - è sempre stato un paesino piccolo, non ha mai superato i mille e cinquecento abitanti o poco più, ma è stato particolarmente fecondo di personaggi illustri. Tanti i cittadini del nostro territorio che nel tempo si sono distinti”. Inizia da qui uno scrupoloso lavoro di ricerca dal 1600 ai giorni nostri per raccontare “personaggi che hanno lasciato traccia della loro presenza”. Un racconto che attraverso le gesta di uomini e donne riesce a ricostruire “la storia di Castel Baronia con documenti inediti pubblicati in appendice oltre al vocabolario dell'antica lingua 'ciaschina'”.
Ed anche qui la ricerca porta a scoprire nuovi aneddoti e curiosità su Castel Baronia. “Per chi non conoscesse la lingua ciaschina – precisa Dottore – bisogna capirne anzitutto la genesi: era il linguaggio parlato durante le trattative commerciali, incomprensibili per chi non era del posto. Un linguaggio formato da non più di 300 vocaboli che si inseriscono nel dialetto locale. E così la pistola diventava la 'sambuchetta' e i maccheroni gli 'scagnulelli'. Il segreto era appunto non farsi capire”.
Insomma, un linguaggio con un codice che oggi definiremmo criptato che consentiva una comunicazione diretta e allo stesso tempo incomprensibili per chi veniva da fuori.
“Linguaggio che oggi molti giovani non conosco più. Così come tanti non conoscono i personaggi che hanno fatto la storia del nostro territorio. Pertanto credo sia questo il valore di questo libro: custodire la storia locale per trasferirla ai più giovani e alle future generazioni che potranno così scoprire di Padre Andrea Martini, francescano scultore”. Ed ancora ai giovani sarà possibile parlare attraverso queste pagine del “noto statista Pasquale Stanislao Mancini, del poeta Carmelo Errico poeta e del vescovo Gian Giacamo Giordano”.
Tutto questo sarà possibile scoprire in questo volume frutto di una lunga ricerca tra documenti e volumi portata avanti da chi tra i libri c'è sempre stato e che nonostante le molteplici opere già pubblicate non ha dubbi sul significato di questo volume: “La scrittura è sempre stata una passione – conclude Pompilio Dottore - ma questo libro penso possa rappresentare uno strumento indispensabile in ogni famiglia di Castel Baronia per ricordare chi eravamo e dove andremo”.