Napoli

La mattinata si era aperta con un’insolita telefonata tra il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il presidente della  Regione Campania, Vincenzo De Luca. Una telefonata che ha portato ad un incontro che dovrebbe tenersi nei prossimi giorni. Dopo la telefonata il sindaco di Napoli aveva dichiarato: “Credo che sia giusto così perché una cosa sono le differenze politiche che ci dividono e un'altra è il dialogo istituzionale che ho sempre auspicato. Stamattina ho chiamato, De Luca ha risposto e a questo farà seguito nei prossimi giorni un incontro"

Poi il primo cittadino, ospite de La7 ha lanciato un po’ di bordata a Regione e governo. "Sono stato eletto per fare il sindaco e assumermi le mie responsabilità - ha detto de Magistris - Voglio decidere come Napoli riparte, non lo può decidere la task force della Regione Campania. Governo e Regione ci hanno tolto la possibilità di organizzare una visione delle nostre città e ci considerano come un amministratore di condominio o l'esecutore testamentario di un fallimento annunciato”. Il primo cittadino partenopea ha dichiarato di non aver condiviso “fino ad ora tante cose e infatti non riesco a capire il senso per cui la Regione Campania si è staccata da un accordo nazionale posticipando le riaperture. Tutti i ristoranti, le pizzerie erano pronti, con i prodotti che poi scadono, e invece domenica sera a mezzanotte è arrivata l'ordinanza che sposta la riapertura al 21''. Il sindaco ha anche denunciato ''il caos istituzionale che si è prodotto così come la mancata considerazione proprio nella ripartenza del ruolo dei sindaci. Credo che questo sia l'errore strategico più grave che sta facendo il Governo. Io sto organizzando la città - ha concluso - perché non possiamo morire di inedia, di soldi che non arrivano, di burocrazia o di campagna elettorale perché poi la gente viene sotto il Comune e non sotto Palazzo Chigi o sotto la sede della Regione Campania”

Poi l’ex-pm si è scagliato contro il governo affemando che “Il presidente del Consiglio e questo Governo non hanno avuto mai tanto sostegno dagli italiani come nella prima fase dell'emergenza ma ora stanno deludendo: il tema della scuola è un disastro, la lotta alle mafie è un disastro, gli aiuti agli italiani sono un disastro. In questo momento invece c'è bisogno di chi ha coraggio, visione, forza. È inutile - ha aggiunto - urlare a complotti che non esistono. Ciò che può fare cadere il Governo è la crescita dell'esasperazione sociale e tra un Governo che affama e un popolo affamato io starò sicuramente dalla parte del popolo. C'è tanta delusione e disperazione e dobbiamo fare in modo che non diventino conflitto sociale, ma il ritardo con cui si agisce è clamoroso’’.