Benevento

C’è ancora tanta confusione e incertezza nel mondo dello sport. Se il calcio lavora per tornare in campo, tante altre discipline pensano solo a come ricominciare la prossima stagione. Il rugby è stato uno degli sport maggiormente penalizzati dall’emergenza covid-19 essendo una disciplina di contatto. Dopo la sospensione inziale dei vari tornei, la Federazione ha deciso di cancellare definitivamente i campionati e dare appuntamento ad una stagione, la prossima, che attualmente non ha una data d’inizio. Ci sono poche certezze, si continua a navigare a vista lavorando a tutte le ipotesi possibili per l’eventuale ripartenza.

“Siamo completamente fermi, dobbiamo capire come si svilupperà la situazione sanitaria” ci ha raccontato il presidente del comitato campano l’Avvocato Fabrizio Senatore. “Se tutto dovesse andare nel migliore dei modi si potrebbe ipotizzare una ripartenza normale nella prossima stagione. Ho richiesto alla Federazione di studiare la possibilità di fare un campionato di ripartenza regionalizzato in modo da permettere alle società di rimettersi in piedi abbattendo i costi. Ma per farlo bisogna modificare i regolamenti che devono essere approvati dall’ufficio tecnico e poi dal Consiglio Federale. Se la situazione fosse tale da non poter ripartire a settembre, non si potrà andare avanti con le strutture dei campionati precedenti. L’ufficio tecnico sta prevedendo varie ipotesi, noi abbiamo fatto richieste di attenzione per rendere l’attività economicamente sostenibile”.

Si lavora quotidianamente, il presidente Senatore è stato tra i più attivi e le video conferenze continuano per trovare tutte le situazioni possibili per permettere al rugby di ripartire.

“Abbiamo trovato disponibilità a trovare nuove formule, ma adesso non sappiamo cosa accadrà. Potrebbe esserci un campionato regionale, in quel caso ci sarebbe un accorpamento tra le due squadre che militano in serie B e quelle di C1. L’area sud purtroppo è quella più penalizzata perché affronta costi maggiori con un chilometraggio molto alto. Per quanto riguarda la A il problema è diverso, dipenderà molto dai club”.

Non ci sono certezze sulla data di inizio della prossima stagione, ma nel caso in cui verrà rinviata alla fine dell’anno o all’inizio del 2021, la Federazione sta vagliando le possibili soluzioni. “In quel caso sarebbe impossibile fare un campionato normale, quindi andrà studiata una formula diversa per dare la possibilità ai club di competere”. Il 25 maggio intanto potranno riaprire gli impianti.

“E’ importate riaprirli. La Federazione ha il compito di trasmetterci un decalogo da dare ai club per dare modo di organizzare il lavoro da fare. Al momento ci sono delle difficoltà, è vietato l’uso del pallone o di un attrezzo, per questo abbiamo chiesto all’ufficio tecnico di avere un prontuario dell’attività che sarà possibile fare. Un percorso comune da poter sostenere a seconda dell’età. Attendiamo notizie dalla Federazione, altrimenti studieremo qualcosa con la nostra commissione per dare ai club un percorso da condividere. Ogni gruppo, a seconda dell’età, dovrà avere un certo numero di educatori per gestire al meglio la situazione”.

L’emergenza ha rallentato quel processo di crescita di cui il movimento campano è stato protagonista in questi anni.

“L’esperienza dei ragazzi campani che hanno giocato nella varie Nazionali dimostra che il nostro movimento può produrre buoni giocatori. Il merito è delle società che soprattutto a livello giovanile hanno fatto ottimo lavoro. Soprattutto il Rugby Benevento, poi l’Amatori Napoli e altre realtà hanno tirato fuori diversi talenti”. Talenti che hanno lasciato il segno, basti pensare che dal Sannio sono partiti rugbysti del calibro di Tommaso D’Apice, Joshua Furno e Carlo Canna, capaci di collezionare tante presenze in azzurro togliendosi belle soddisfazioni dando lustro all’intero movimento. Campani e sanniti protagonisti anche nelle Nazionali giovanili e in quella femminile. Non va dimenticato che negli ultimi anni il Rugby Benevento si è fatto onore giocando ottimi tornei di serie A e nel 2019 anche l’Amatori Napoli ha colto una storica promozione in seconda serie.

Senatore è soddisfatto nonostante le difficoltà. “Purtroppo i nostri club non riescono a strutturarsi per poi trattenere questi talenti che sono costretti ad andare a giocare fuori. Bisogna continuare a lavorare sul settore giovanile perché è fonte di soddisfazione per il club che forma gli atleti. Abbiamo una buona scuola in Campania, non abbiamo le possibilità economiche e organizzative che hanno in Veneto ma il premio c’è sempre ed è la possibilità di vestire la maglia azzurra come hanno fatto in tanti negli ultimi anni. Le presenze in Nazionale e l’esperienza in club importanti ci dicono che il lavoro fatto nelle nostre società è valido, i tecnici sono di qualità e riescono a far crescere bene i vari talenti. Adesso speriamo che questa emergenza non vanifichi quello che con fatica è stato costruito dai club in questi anni. Siamo preoccupati della risposta della cittadinanza per quanto riguarda la ripresa degli sport di squadra”. Una preoccupazione lecita. Sarà molto più facile indirizzare i ragazzi verso sport individuali, ma il fascino della squadra e di un sogno da agguantare tutti insieme non va messo da parte.