Sequestro preventivo di 12 depuratori tra Benevento e alcuni centri della Provincia, e perquisizioni e sequestri a carico di 33 indagati.
Sono i numeri dell'operazione coordinata dalla Procura di Benevento e scattata questa mattina nel Sannio. In azione i carabinieri del Gruppo Tutela Ambiente di Napoli coadiuvati dai militari del gruppo Forestale di Benevento – Nipaf e dai carabinieri dell’Arma beneventana che stanno dando esecuzione al Decreto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Benevento, all’esito di un’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, con il quale è stato disposto il sequestro preventivo di 12 impianti per la depurazione e a numerosi decreti di perquisizione emessi dal pubblico ministero a carico degli indagati. Inquinamento ambientale, frode nelle pubbliche forniture, truffa, favoreggiamento personale, gestione illecita di rifiuti, scarichi di acque reflue senza autorizzazione, abuso d’ufficio e falso sono i reati ipotizzati dalla Procura nei confronti di 33 indagati.
“Le indagini – scrive il Procuratore capo Aldo Policastro - hanno documentato la compromissione dei corsi d’acqua dell’area beneventana dovuti agli scarichi dei depuratori di numerosi Comuni del territorio sannita ed il conseguente grave inquinamento ambientale".
Non è la prima volta che nel Sannio la lente d'ingrandimento della Procura si focalizza sugli impianti e gli scarichi di depurazione nel territorio sannita. Come si ricorderà, ad aprile di due anni fa i sigilli erano scattati per sei impianti di depurazione. Precedentemente invece nel mirino degli inquirenti erano finiti tutti gli scarichi che finivano nei corsi d'acqua senza essere depurati.
A Benevento i sigilli sono scattati per gli impianti di contrada Ponte delle Tavole e contrada Pontecorvo.