Con una circolare emanata giovedì 30 aprile il presidente dell’Inail ha ufficialmente stabilito che il Covid-19 non è classificabile come “malattia” o “malattia professionale” ma come “infortunio sul lavoro”.
“E’ questo l’ennesimo colpo che viene inflitto ai piccoli imprenditori che hanno letteralmente paura dei risvolti penali della vicenda soprattutto nella malaugurata ipotesi che un lavoratore contagiato possa purtroppo venire a mancare- afferma Gerardo Santoli vice presidente nazionale di Confimprenditori- Infatti in caso di decesso del lavoratore che dichiarasse di aver contratto il Coronavirus sul posto di lavoro (con tutta la difficoltà di dimostrare il nesso di causalità tra il contagio e l’eventuale decesso con l’esposizione al virus proprio nel luogo di lavoro), in capo al datore di lavoro potrebbe scattare una responsabilità penale per omicidio colposo. Non possiamo che chiedere con urgenza una modifica a livello nazionale della direttiva in questione. Gli imprenditori che, nella maggior parte dei casi, sono stati costretti a bloccare le loro aziende e ora premono per la riapertura, sono seriamente preoccupati- conclude Santoli- perché non si troveranno affrontare solo gli effetti economici dell'emergenza sanitaria ma anche una seria ormai infinita di responsabilità.”