Ariano Irpino

E' successo in vari ospedali d'Italia e purtroppo anche in Irpinia. Alcuni familiari di persone decedute hanno denunciato la sparizione degli effetti personali tra cui persino telefonini. E' capitato alla prima delle 29 vittime arianesi, Sergio Albanese, e probabilmente anche ad altri. Caso segnalato ai carabinieri con regolare denuncia.

Non è dato sapere dove siano finiti gli oggetti delle persone defunte o se esiste un punto specifico presso il quale recuperarli. Nessuno ha saputo finora fornire una spiegazione. I familiari rinnovano attraverso Ottopagine un appello ai direttori sanitari delle varie strutture ospedaliere affinchè si possa fare chiarezza su questa spiacevole e triste situazione. Dolore e indignazione per quanto accaduto, che si spera possa trovare consolazione attraverso la sensibilità umana da parte di chi si spera, possa fornire al più presto una risposta a queste famiglie già profondamente segnate. 

Stessa amara sorta è capitata anche a persone vive, a pazienti positivi al Covid-19 ricoverati e poi dimessi con qualche effetto personale in meno. Il racconto di Roberto Cardinale:

"Mi auguro che si faccia un’indagine giornalistica approfondita perché anch’io vorrei capire dove sono andati a finire i miei effetti personali. Quando sono uscito dalla terapia intensiva, l’unico oggetto personale che mi è stato riconsegnato è stata la fede. I vestiti con cui sono arrivato, gli occhiali, il cellulare, il portafoglio con la patente, la borsa con pigiama e biancheria... tutto sparito. Ho  provveduto a presentare denuncia di smarrimento/furto alla Polizia, senza nessun risultato. In ospedale, mi è stato detto “verbalmente” che essendo oggetti infetti, sono stati depositati in un sacco sigillato che andava reclamato entro 15 giorni. Dopo tale termine il sacco sarebbe stato inviato al macero. Purtroppo, sono uscito dalla terapia intensiva dopo 23 giorni... Non credo assolutamente che siano stati rubati, ma se esiste questo protocollo, è assolutamente da modificare."