Benevento

Venerdì prossimo, 15 maggio alle 18 in diretta Facebook (Pagina Nicola Sguera) sarà presentato l’ultimo libro del professore Amerigo Ciervo intitolato “Storie del tempo liberato. Appunti sparsi sulla scuola e altri amori" (Delta 3 Editore, 2020).

Ritiratosi dall’insegnamento “attivo”, Amerigo Ciervo, fino allo scorso anno tra le colonne portanti del Liceo Giannone, tra i pionieri in Campania della ricerca etnomusicologica con “i Musicalia”, traccia un bilancio ideale della sua esperienza di educatore con uno sguardo critico ma mai disilluso sulla scuola. Una penna mai così felice, capace di mescolare serio e faceto, coniugando leggerezza e profondità, ci restituisce una “missione” che può condurre i giovani “fuori dalla caverna” in un processo di liberazione in cui l’educatore lascia emergere le potenzialità e le vocazioni dell’allievo, troppo spesso uccello ingabbiato da convenzioni e dogmi sociali acriticamente accettati.

Mescolando registri stilistici e contaminando cultura “alta” e cultura “popolare”, ma ritenendo Totò filosofo di prim’ordine accanto a Platone e Kant, e Pulcinella maschera rivelatoria del carattere d’un intero popolo, Ciervo formula un giudizio severo su un presente in cui la politica, recitata da commedianti di quart’ordine, ha rinunziato ai suoi compiti.

In un’ininterrotta “corrispondenza d’amorosi sensi” con i propri allievi, traspare sempre un ottimismo della volontà che individua due possibili rimedi alla catastrofe del presente: il primo è una riforma della scuola che non provenga da tecnocrati che ne ignorano l’anima, partendo da una riqualificazione del ruolo dei docenti; il secondo è la custodia di un passato e di una tradizione ignorando i quali ci condanniamo alla cecità e all’incomprensione del presente.

Ciò non impedisce, soprattutto nella seconda e nella terza parte del libro, di privilegiare un registro “comico” che, fondendo ancora in maniera sapiente filosofia e dimensione quotidiana, ci restituisce sapide scenette che diventano veri e propri apologhi.

La diretta sarà introdotta e coordinata da Nicola Sguera. Discuteranno del libro Antonio Conte (presidente emerito ANPI), Giancristiano Desiderio (giornalista e scrittore), Dolores Morra (docente di filosofia e storia Sede carceraria e Liceo Artistico ”De Luca”, Avellino), Valerio Petrarca (docente Antropologia culturale presso la Federico II, Napoli), Silvio Sallicandro (editore Delta3). Pagine del libro saranno lette da Michelangelo Fetto e Tonino Intorcia della compagnia teatrale Solot.