«La guerra non è ancora vinta, ma ringraziamo tutti per lo sforzo e chiediamo il giusto riconoscimento per chi ha combattuto il Coronavirus in prima linea». Il direttivo Uil Fpl per il Vallo di Diano esprime riconoscenza nei confronti del personale sanitario, in particolare relativamente al presidio di Polla, auspicando che nella fase 2 dell’emergenza Covid si compiano ulteriori passi avanti. «Si è trattato di un lavoro ammirevole e lodevole che merita di essere valorizzato e sostenuto in un momento così difficile e delicato. L’attività a supporto dei pazienti ha un valore inestimabile, per questo desideriamo esprimere tutta la nostra riconoscenza per quanto fatto fino ad oggi e per quanto sarà fatto nel futuro. Siamo certi che presto questa emergenza passerà e riusciremo a ritornare alle nostre vite quotidiane, sicuri che ne usciremo certamente cambiati e migliori. Questa volta abbiamo davanti una sfida senza precedenti.
Le battaglie e le lotte per tutelare la salute dei nostri pazienti sono il nostro “quotidiano” e questa volta siamo di fronte a un nemico invisibile, ipocrita, che si diffonde rapidamente e con estrema facilità. Un profondo ringraziamento va tutti i dipendenti, quotidianamente impegnati nell’erogazione dei servizi essenziali ai cittadini, a medici, infermieri, operatori socio sanitari, autisti (in particolare chi opera nel 118), personale del pronto soccorso, ma anche al servizio di radiologia, le ostetriche, i tecnici, il personale delle cooperative di pulizia, cucina e manutenzione e non da ultimo il personale amministrativo. Operatori e operatrici valorosi, che possiamo definire “eroi involontari”. Madri e padri di famiglia che con grande professionalità sono in prima linea a fronteggiare questa emergenza in silenzio. Siamo gli stessi dipendenti che per anni sono stati vittime di vergognose campagne diffamatorie, etichettati come “fannulloni” e addossandoci etichette non certo benevoli». Quindi una puntualizzazione sul ruolo svolto dall’organizzazione sindacale: «In questo periodo di emergenza non abbiamo messo il bastone tra le ruote e mai lo faremo.
Il nostro operato si è basato sul vigilare che tutto sia andato e continui ad andare per il verso giusto, al di là della tessera sindacale. Non abbiamo rivendicato un ruolo nel vertice di gestione, come qualcuno ha chiesto e ottenuto con nefasti risultati e malcontento, soprattutto tra i propri iscritti. I nostri iscritti si sono impegnati e sacrificati come tutti ed abbiamo apprezzato e lodato chi pur non appartenendo alle nostre file, ha collaborato nell’organizzazione, in modo impeccabile, tutto il percorso Covid19, perché una cosa è certa, non è una tessera sindacale a fare il professionista sanitario. Infine ci teniamo a sottolineare che abbiamo proposto e speriamo di ottenere il giusto riconoscimento anche a livello regionale. Con una nota ai nostri vertici regionali abbiamo chiesto di rivedere il metodo incentivante che porterebbe a notevoli discrepanze tra gli operatori. La differenziazione di fascia tra i PS situati in Dea di I o II livello, non ha presupposto in quanto a nostro parere il rischio deve essere identificato non nella struttura in base alla sua classificazione naturale, ma nel ruolo che la struttura ha avuto nell’emergenza Covid19 e quindi nel rischio reale di esposizione al Coronavirus. Con con ordinanza regionale, il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, visto l’aumento esponenziale dei contagi, decretò fino al 14 aprile, zona “rossa” il Vallo di Diano, precisamente per Sala Consilina, Auletta, Caggiano, Polla e Atena Lucana. Inoltre si è ribadito che solo il territorio del Vallo di Diano, ha registrato a tutt’oggi circa 160 casi di positività al Covid19, mentre nell’intera provincia di Benevento i casi ad oggi registrati sono di poco superiori ai 177. Quindi le strutture sanitarie ricadenti nei suddetti territori, tra cui in prima linea il presidio ospedaliero di Polla, il servizio 118 e il servizio dell’Asl sul territorio hanno dovuto affrontare l’emergenza al pari se non superiore ad un Dea II , attivando da subito percorsi e locali dedicati». La Uil Fpl ribadisce la richiesta del giusto riconoscimento per chi opera in prima linea, «fornendo in modo congruo a tutti protezioni individuali da cui dipende la sicurezza del personale. Solo restando con la guardia alta e senza inutili polemiche, insieme vinceremo anche questa ennesima prova».