Solofra

Imprenditori e Comune di Solofra fanno muro contro le accuse: "Non siamo noi a inquinare il fiume Sarno". Dopo le immagini diffuse in questi giorni sul web da parte di comitati ambientalisti e cittadini che ritraggono le acque del fiume Sarno nuovamente scure dopo due mesi di lock down l'Unione nazionale industria conciaria (Unic), Confindustria e Associazione conciatori chiedono l’intervento del Ministro Costa e della Regione Campania, nonché dei prefetti di Avellino e Salerno perché si attivino organi competenti e si verifichino le responsabilità su tutto il bacino idrografico del fiume Sarno.

In sostanza gli imprenditori rigettano le accuse e ribadiscono che il fiume comprende anche medio e basso Sarno. A monte il torrente Solofrana risulta pulito anche rispetto alla riapertura da lunedì del distretto. Anche l’Arpac è stata interessata per avviare delle indagini sul corso d'acqua affluente del Sarno. Ieri i carabinieri del Noe intanto, attivati dal Ministro Costa, hanno individuato ed emesso le prime denunce per sversamenti abusivi di attività nel basso Sarno. E questo corrobora la tesi dei conciatori solofrani che si chiamano fuori dal processo di inquinamento. L'attacco arriva peraltro in una fase delicatissima e complessa come quella che stanno vivendo tutti alla ripresa delle attività economiche in piena emegenza coronavirus. Gli imprenditori del Polo conciario assicurano che vengono ogni giorno rispettati tutti i protocolli di sicurezza e chiedono che si metta fine alle accuse.

Secondo il primo cittadino Michele Vignola "siamo di nuovo difronte ad attacchi pregiudizievoli, demagogici e qualunquistici anche di altri sindaci".  "Rispetto a qualche sversamento singolare a cui risponde una responsabilità personale individuata in passato da forze dell’ordine e task force comunale non si può processare la città e il distretto di Solofra, con aziende all’avanguardia, depuratore e sistema fognario, che per il tempo trascorso necessita di manutenzione - ha dichiarato il sindaco - Esiste una disfunzione non imputabile ai conciatori».