“Abbiamo gettato il cuore oltre l'ostacolo, lavorando anche 12/16 ore al giorno e raggiungendo un ottimo risultato”. Gennaro Volpe, direttore generale dell'Asl di Benevento, si dice “orgoglioso di indossare la maglia della squadra dell'Azienda Sanitaria Locale di Benevento” nell'incontro promosso per fare il punto sulla fase emergenziale affrontata in questi mesi e annunciare gli interventi per la fase due.
“La ripartenza ci preoccupa – ha chiarito nel corso della video conferenza – perché fuori dalle 'ordinanze' molto è rimandato al cittadino e il suo ruolo diventa fondamentale. Ci vuole poco – prosegue – perché l'infezione torni ad essere pericolosa e dunque usate dispositivi di protezione anche in famiglia”.
La raccomandazione è “evitare i focolai familiari che – spiega Volpe - potrebbe riportarci indietro”.
L'EMERGENZA
“Siamo scesi in campo da subito con due task force, l'una sanitaria diretta da Maria Concetta Conte, l'altra è la task force amministrativa coordinata da Carlo Esposito.
La prima ci ha permesso di effettuare un enorme lavoro a livello epidemiologico per il contrasto alla diffusione del coronavirus, la seconda a garantire ogni prescrizione a partire dalla sicurezza. I dispositivi di protezione individuale non sono mai mancati alle nostre squadre di emergenza.
A livello epidemiologico è stata effettuata una sorveglianza attiva di tutti i contatti diretti. Essenziale il supporto di una task Force coordinata dal prefetto di Benevento.
Importantissima l'attivazione dell'Usca (l'Unità speciale di continuità assistenziale per permettere la cura delle persone a domicilio) situata al momento a via Oderisio e in attivazione anche a via Trieste e Trento e un'unità fissa a via Mascellaro per l'esecuzione dei tamponi che abbiamo eseguito anche a domicilio con un'unità mobile.
Fondamentale il valore dell'Usca, team che devono diventare stabili per lavorare a casa delle persone e permettere di curare a domicilio. E' ancora in corso il monitoraggio attivo di tutte le strutture sanitarie e delle residenze per anziani. Sono stati effettuati tamponi a tutto il personale dell'emergenza sanitaria, ed è stato messo in campo uno screening anche per le forze dell'ordine con test rapidi
I CLUSTER
“Due i focolai nel Sannio. A Villa Margherita (ndr la struttura riabilitativa dove sono stati riscontrati oltre 70 casi di contagio) siamo intervenuti tempestivamente con il blocco dei ricoveri e i tamponi per tutti ed ora il focolaio è circoscritto. Alcuni pazienti sono stati trasferiti all'ospedale Rummo, altri hanno proseguito le cure lì e purtroppo abbiamo avuto anche 11 decessi ed è in corso una indagine della Procura.
Abbiamo riscontrato un piccolo focolaio anche a Paolisi (ndr l'azienda avicola) con circa 30 contagi ma grazie alla stretta collaborazione con l'amministrazione comunale siamo riusciti ad operare un lavoro di contenimento. Ora il centro caudino non è più zona rossa e ci sono 16 persone a domicilio e ora attendiamo il secondo tampone per la conclusione
I NUMERI DOPO L'EMERGENZA
102 i casi di persone attualmente malate, 66 i guariti, 15 i decessi, 76 i pazienti a domicilio, 13 i ricoveri al San Pio, 11 quelli a Villa Margherita, 2 in strutture di fuori provincia. Casi totali 183. Sorvegliati sospetti covid 167. Ben 317 le chiamate per sospetti casi covid a febbraio, 279 a marzo, 176 ad aprile. Al 4 maggio sono 1800 i tamponi effettuati. L'Asl ha sorvegliato mediamente 250 persone, con 30 consulenze telefoniche al giorno.
NUOVE ASSUNZIONI
Abbiamo assunto un dirigente medico, due dirigenti farmaceutici, abbiamo assunto a tempo indeterminato uno psichiatra ma c'è un problema legato agli infermieri e agli oss per le quali non abbiamo avuto adesioni. Problema che si ripercuote su quello che è il prossimo passo per l'Asl sannita: l'attivazione degli ospedali di comunità a Cerreto sannita e San Bartolomeo in Galdo. Il primo è in fase di autorizzazione, il secondo ha ancora alcuni problemi tecnici da affrontare. Abbiamo attivato i concorsi per infermieri professionali, autisti e personale tecnico radiologia per i quali abbiamo quasi 7mila domande. Abbiamo assunto due nuovi dirigenti amministrativi ed è già stato attivato lo smart working.
FASE DUE E PIANO REGIONALE DI SCREENING
Oltre alla preoccupazione legata ai focolai familiari il direttore generale dell'Asl lancia l'allarme per i ritorni da altre Regioni e dunque procede il monitoraggio degli arrivi. Tra i 40 arrivi di ieri c'è solo un caso sospetto e non riguarda la provincia sannita.
Circa seimila i tamponi che saranno effettuati nella fase due con un articolato piano voluto dalla Regione e messo in campo con l'istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno e in sinergia con i comuni.
Oltre al monitoraggio delle strutture sanitarie c'è la sorveglianza sanitaria per fasce di popolazione che verrà effettuata secondo un piano regionale in fase di approvazione secondo diversi parametri e riservato anche al personale di pubblica utilità. Monitoraggio anche alle attività produttive per la graduale ripresa delle attività economiche.