L’Italia dello sport è pronta a ripartire. Dal 4 maggio via libera agli allenamenti degli sportivi d’interesse nazionale delle discipline individuali. Più avanti, forse il 18, è previsto l’inizio degli allenamenti degli sport di squadra, fatta eccezione per qualche regione.
In Campania il Governatore De Luca ha dato il via libera al Napoli che a Castel Volturno può rispettare tutte le norme previste per allenarsi in sicurezza. Ma in questi giorni la Gazzetta dello Sport ha realizzato un prezioso lavoro con i dati raccolti dal Politecnico di Torino sui gradi di sicurezza delle varie discipline. Una ricerca commissariata dal Coni che ha presentato il documento del Politecnico al Ministero.
Il fattore di rischio è calcolato attraverso quattro parametri: impianto sportivo, campo di allenamento, gara (solo campo), gara (campo e pubblico).
Da questi quattro parametri viene fuori la media che indica la pericolosità dello sport in questione. In testa alla classifica c’è la pallavolo con 3.1, segue il rugby con 2.7, terzo posto per il basket con 2.2.
Dopo tre sport di squadra ecco altrettante discipline individuali come il Judo (1.8), la boxe (1.6) e il ciclismo (1.4). I primi due sono sport di contatto, mentre il terzo aumenta il suo grado di pericolosità perché nelle competizioni ufficiali è impossibile garantire le distanze nel “gruppo” che è un grosso assembramento di ciclisti.
Dopo questi tre sport individuali, con il punteggio di 1.3 troviamo il calcio che quindi, rispetto al pensiero della maggior parte degli esperti che si sono espressi, secondo questo studio risulta essere molto più sicuro delle discipline sopra citate.
Dopo il calcio troviamo il canottaggio con l’indice di pericolosità di 1.2 insieme a nuoto e scherma. Scorrendo la classifica arriviamo alle discipline con l’indice più basso come Atletica (su strada) 0.9, Golf 0.7, sci alpino 0.5, ginnastica artistica e tennis 0.1. Quindi sono le ultime due discipline citate le più sicure. La prima è uno sport con esercizi individuali, mentre nel tennis non è previsto contatto con l’avversario e questo ha portato diverse regioni a valutare l’apertura dei circoli già dal 4 maggio.