Solofra

Ha sconfitto il virus ed è tornato a casa dopo quarantasette giorni di calvario, Gaetano Vignola, operaio conciario di Solofra che ha sconfitto il Coronavirus e oggi è un primo maggio speciale in paese.

Gaetano, operaio di 59 anni racconta il suo personale calvario per sconfiggere il Covid-19.

Nove tamponi, una degenza scandita da trasferimenti tra reparti, pronto soccorso, ospedale e clinica in un mese e mezzo costellato da sentimenti contrastanti dalla paura alla speranza, passando per l'insofferenza nel rimanere separato dai suoi cari. "Oggi quando il mio sindaco, Michele Vignola, mi ha comunicato che potevo tornare ha casa ho provato la gioia più bella e grande della mia vita".

E il prossimo 14 maggio Gaetano compirà gli anni e racconta, con malcelata emozione, il sollievo vissuto quando dopo una trafila lunghissima, tra ricovero e cure, si è sentito dire che aveva sconfitto il virus che ha cambiato il mondo.

"Ho vissuto un trauma enorme - racconta -. L'aspetto peggiore di questa malattia è il fatto che si vive isolati, confinati in ospedali, stanze, molto spesso in solitudine o a contatto con pazienti in alcuni casi anche più gravi di te, che vedi soffrire, che non riescono a respirare. Un incubo incredibile quello che ho vissuto sulla mia pelle, e che non auguro a nessuno di vivere".

Era il 15 maggio, una domenica mattina come tante, quando Gaetano scoprì di essersi ammalato.

"Mi sono svegliato e sono andato a cucina. Mentre facevo colazione ho sentito un giramento di testa fortissimo. Ho perso i sensi. Sono svenuto. Nella mia memoria conservo dei flash: mia moglie che gridava il mio nome, il mio vicino che provava a rianimarmi, l'arrivo dei sanitari del 118".

Gaetano racconta che quella mattina non aveva febbre, tosse, dolori, Nulla lasciava presagire che fosse rimasto contagiato dal Covid.

"Mi hanno portato al pronto soccorso del Landolfi dove è iniziata la trafila tra tac ed esami al Moscati. In due giorni di isolamento totale sono stato sottoposto al tampone, ho atteso il responso. Quando il dottore mi ha comunicato il verdetto non ho subito capito. Ricordo la sensazione di trauma fortissimo, come ricordo di aver sentito una sensazione di estraneità rispetto a quella scena. Poi è subentrata la consapevolezza e la paura. Queste sensazioni non le dimenticherò mai più". Nei giorni seguenti Gaetano al Moscati è stato trasferito tra più reparti e ricorda con affetto i volti degli altri malati Covid. "Ricordo un anziano, lo chiamavo "nonno".Il suo viso sofferente mi faceva tanto dispiacere. In pochi giorni quel signore è morto. Scene che non dimenticherò mai più". Dopo alcune settimane e una lunga sequenza di tamponi Gaetano ha superato senza particolari sintomi l'infezione da Coronavirus ed ha completato in una clinica di Baiano la sua degenza.

"Oggi quando sono tornato a casa ho potuto finalmente rivedere mia moglia Michela, i miei figli Elena e Manuel ho capito che era finita. Voglio ringraziare tutta la comunità di Solofra che mi è stata accanto: don Mario, il mio parroco, la vicesindaco Marilù Guacci, il sindaco Vignola. L'affetto di tutti è stato la mia forza".

"A Gaetano - dice il sindaco -va il nostro caloroso ben tornato, nella sua famiglia, tra i suoi amici e colleghi di lavoro, nella nostra comunità".