San Martino Valle Caudina

"Questo è un progetto che nasce da un pomeriggio nostalgico: stesa sul mio letto, all' improvviso la mente ha iniziato a viaggiare nei ricordi e ha cominciato a farsi spazio quel desiderio di una "quotidiana normalità", quella normalità, quella routine che ora tanto mancano a tutti noi. La riflessione deriva dal fatto che la realtà che stiamo vivendo è anomala, surreale, quasi spettrale, eppure ad oggi, dopo quasi due mesi di clausura forzata, questa è diventata la nostra normalità, una normalità che ci costringe, in maniera assurda e anacronistica, a rispettare regole che limitano, seppure per il nostro bene, quella libertà così faticosamente conquistata. È stato proprio in nome di questa libertà che il mio pensiero è andato a tutta quella serie di negozi, piccole aziende, fabbriche, pub, ristoranti, centri sportivi che animano la nostra Valle Caudina e che invece ora, con la chiusura obbligata, calano tutti noi in un languido ricordo di una vita che scorre frenetica, attiva, veloce. Libera". Non potevano essere più evocative le parole con le quali Lorella De Simone presenta il progetto per la rinascita del comprensorio. Diviso tra due province, ma accomunato da un destino comune.

"L'idea  che ho voluto così realizzare vede tutte queste attività nuovamente protagoniste: protagoniste della rinascita, protagoniste della vita, protagoniste della  ritrovata libertà, perché protagoniste torneranno ad essere quando tutto questo sarà finito. Ognuna di loro ha risposto con entusiasmo alla mia proposta: il lavoro è frutto di una ricerca minuziosa e dettagliata, ogni fotogramma di questo video rappresenta  la produzione, il lavoro, l'impegno, la passione, la dedizione che ogni lavoratore della nostra Valle mette nel suo operato, con costanza e con perseveranza. Ciascun fotogramma è sì un ricordo, ma anche un auspicio: l'auspicio che tutto tornerà esattamente come prima".

Protagonista del video un bambino, Andrea. Perché "è solo attraverso gli occhi dei bambini che si possono immaginare futuro, speranza, rinascita. E gli occhi sono la cosa che amo di più di questo progetto, sono appunto gli occhi dei bambini, il nostro il futuro, ma anche gli occhi  dei giovani, che sono il nostro presente, e gli occhi degli adulti che rappresentano il nostro passato. Attraverso questi occhi viviamo e riscopriamo le emozioni per una nuova rinascita", il monito di De Simone.

Fondamentale il lavoro di squadra, che ha permesso la realizzazione del progetto: montaggio di Gabriele Punzo, mentre Caudiumtheatrum ha collaborato "donandomi occhi, voci e cuore. Un grazie va a Ciro, il papà della storia, e uno ad Andrea, il bambino, che con l'autenticità che solo l'amore di un padre e di un figlio sanno raccontare, hanno reso questo progetto "pura magia"", conclude De Simone.