Da quando la pandemia ha avuto inizio il ruolo di eroi riservato, giustamente, ai lavoratori del comparto sanitario, è stato raccontato in tutte le salse. Le immagini di medici e infermieri sfiniti dai turni senza fine, con i volti segnati dalle mascherine e con gli sguardi stravolti per aver combattuto a mani nude un nemico invisibile, hanno fatto il giro dei social.
La realtà però è diversa e fuori dall’apparenza pubblica, lì dove nessuno ci vede, nell’anonimato meschino, viene fuori il crudo squallore della paura di chi in quegli eroi da copertina vede possibili untori e li si trasforma, senza alcun rimorso, da eroi a mostri.
"Grazie a te e a tua figlia per averci portato il Covid nel palazzo". Questo è il messaggio che si ritrovata nella casetta della posta un’infermiera pediatrica del II Policlinico di Napoli ha trovato nella buca delle lettere.
Su Facebook è la stessa infermiera, Teresa Vetro, a pubblicare la foto della lettera anonima, rispondendo sdegnata “MI FATE SCHIFO”.
L’associazione 'Nessuno tocchi Ippocrate’ in prima linea nella difesa del personale sanitario, ha rilanciato il post dell’infermiera esprimendo "Piena solidarietà alla collega Teresa Vetro, ai condomini del palazzo di Teresa invece va tutto il nostro disprezzo, addirittura ridursi a comporre una missiva anonima con ritagli di lettere modello 'banda del torchio' in un noto film di Totò? Una sola parola/PATETICI! Il nostro messaggio a questi ignobili esseri viventi: “se vi dovesse venire una crisi respiratoria dovuta al COVID-19 non chiamate Teresa, rivolgetevi direttamente a Batman, Superman o al limite a Ironman, questi sono gli eroi che meritate! Multati ai posti di blocco, ghettizzati dai vicini di casa....noi vorremo tanto sapere questa riconoscenza dove è?”