“Tokyo 2020, la ripresa delle attività di alto livello tra criticità ed opportunità. Esigenze e proposte operative” organizzato dall’Area della Preparazione Olimpica del CONI, attraverso l’Istituto di Scienza dello Sport è stata l’occasione per far confrontare i vari direttori tecnici delle Nazionali ma soprattutto il Coni ha potuto lanciare il suo messaggio attraverso le parole di Carlo Mornati.

“Grazie all’Istituto di Scienza dello Sport possiamo sfruttare questo momento per fare una riflessione collettiva. Ringrazio tutti DT per gli spunti offerti per ripartire. Ho insistito affinché fossero messe tra le criticità infinite anche delle opportunità che dobbiamo saper cogliere. Le Olimpiadi le vince chi sa adattarsi meglio, si vincono su un dettaglio e almeno noi che siamo la punta dell’iceberg sportivo dobbiamo vedere questo momento con quello spirito di positività che gli altri non vedono. Dopo l’ultimo DPCM gli atleti possono cominciare a fare qualcosa e viviamo queste due settimane fino al 18 maggio come una ripartenza collettiva anche per gli sport di squadra.

Abbiamo presentato al Governo un report per non farci trovare impreparati -ha sottolineato Mornati- La ripresa delle attività sportive è in capo al Governo, ma noi abbiamo provato a dare tutti gli elementi possibili in modo che chi decide avesse un quadro globale sull’incidenza dei rischi di tutte le discipline. È venuto un lavoro estremante ben fatto. È indiscutibile che tutto sarà molto più complesso, ma anche lo sport deve adattarsi nel più breve tempo possibile. Siamo tutti concentrati su Tokyo ma cerchiamo di sfruttare questo momento per arrivare prima ad organizzarci nel miglior modo possibile perché non sarà più come prima. Il 98% degli atleti olimpici si allena in società governate da volontari. Dobbiamo mettere in sicurezza le associazioni sportive e metterci dentro i nostri atleti di livello”.