Paolo Barelli, presidente della Federazione Italiana Nuoto, è uno dei più attivi nell’emergenza coronavirus. Diversi i suoi appelli al Governo per uscire fuori da una situazione critica che rischia seriamente di far chiudere tanti impianti in tutta Italia se non verrà ripresa l’attività di base.
"Servono certezze –ha spiegato il numero uno della Fin-, il Governo deve assumersi le proprie responsabilità e annunciare quando sarà possibile riaprire gli impianti per l'attività di base. Altrimenti come è possibile per i gestori coprire i costi di una riapertura per far allenare pochi campioni?. Attendiamo chiarimenti, serve immediatamente un contro-decreto perché in questo manca completamente l'orizzonte. Il provvedimento non dà prospettiva al mondo dello sport, si parla soltanto degli allenamenti degli atleti di interesse nazionale dal 4 maggio. Se serve un maestro di scuola elementare per scrivere meglio in italiano il testo siamo a disposizione, ma ci devono dire quando sarà possibile riaprire gli impianti: non è possibile farlo per pochi atleti, seppure importanti, perché mancherebbero le risorse per andare avanti".
Parole dure in un momento delicatissimo dove la Federazione Italiana Nuoto ha fatto la sua parte stanziando quattro milioni di euro per dare manforte alle società e alle associazioni per evitare il tracollo.
"Le società sono arrabbiate - ha sottolineato il presidente- non sanno che pesci prendere. Se questo decreto vuole disegnare la fase 2a, serve immediatamente una fase 2b: i gestori devono sapere quando possono riaprire, naturalmente nel rispetto delle norme. Chi paga altrimenti gli allenamenti degli atleti di vertice? La federazione può farlo con il centro di Ostia, ma il resto d'Italia? Il Governo deve prendere una decisione e assumersene la responsabile, perché se si va avanti con la lanterna è impossibile riaprire gli impianti sportivi".