Salerno

Prima giornata di riapertura parziale delle attività di ristorazione, esclusivamente con consegne a domicilio, in Campania. Si allentano dunque le maglie delle misure da contenimento dell'emergenza da Covid 19, anticipando in parte l’avvio della fase 2.

L'ordinanza, firmata nei giorni scorsi dal governatore Vincenzo De Luca, consente di alzare le serrande a bar e pasticcerie dalle 7 alle 14 e a pizzerie, ristoranti gastronomie, e pub, dalle 16 alle 23.

La scelta di effettuare delivery è stata però accolta molto freddamente dai proprietari delle attività. Troppe le limitazioni, molti hanno deciso comunque di non riaprire le proprie attività come racconta il titolare del bar Caffè Nero Massimo Tortorizio. “In questo modo è difficile lavorare, perderemo di più lavorando con queste disposizioni. Quello che chiediamo al governo è qualche contributo sui fitti di locazione, di allargare un po' le maglie per farci lavorare. I 600 euro stanziati non servono a nulla. Purtoppo noi bar, come anche la ristorazione, lavoriamo con l'assembramento”.

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Una realtà purtoppo che denuncia anche Confesercenti Salerno: troppa burocrazia, troppe restrizioni nell'ordinanza della Regione Campania, sia dal punto di vista degli adempimenti sanitari che degli orari. Influiscono anche i costi di sanificazione obbligatoria e l'acquisto dei dispositivi di protezione individuale: camici, sovrascarpe, guanti e mascherine, tutto a carico delle aziende. Non tutte le attività sono poi attrezzate per fare il delivery, da qui la necessità di adeguare il personale.