Benevento

Tante, troppe le famiglie in difficoltà. E una crescita preoccupante delle cosiddette 'nuove povertà' che nella provincia sannita sarebbero già aumentate di oltre il venti per cento. Di qui la proposta della Caritas di Benevento di un piano decennale di rilancio dell'economia dei nostri territorio: “C'è bisogna di pensare una nuova politica economia che ponga al centro l'uomo con la sua dignità – afferma il direttore della Caritas sannita, don Nicola De Blasio – quindi andare alla ricerca di chi sta alle periferie, di chi ha il piccolo passo”.

Un progetto che rivolga attenzione anzitutto alle piccole e medie imprese: “Bisogna immettere liquidità, ma una liquidità vera. Basta pensare che per accedere ai crediti concessi alle aziende per le aziende che hanno un fido devo prima estinguerlo. Per cui ci deve essere un aiuto reale e concreto per le piccole e medie imprese. Serve poi un rilancio dell'economia agricola all'interno dei nostri territori, quindi creare delle aree dove realmente ci sia la possibilità di avere uno sconto fiscale e il sostegno delle imprese”.

Attenzione poi alle fasce più deboli della società: “Bisogna tutelare i posti di lavoro delle persone più fragili – ribadisce il direttore della Caritas – e in questo momento le persone più fragili della società sono la fascia d'età che va dai 45 ai 60 anni, troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchi per smettere di lavorare”. L'appello: “E' necessario mettere in campo in dieci anni un piano Marshall vero e proprio della pandemia che possa poi riportarci fuori ma non solo in Italia, perché questa pandemia ha dimostrato che ormai siamo talmente connessi tutti che basta uno shock in una nazione che poi si riverbera in tutti gli altri Paesi”.

Intanto sembra diventare sempre più concreto il rischio di nuove povertà, un problema sollevato sin dall'inizio dell'emergenza da don Nicola che ad oggi rileva: “Purtroppo quel rischio è stato confermato, abbiamo avuto un aumento solo nella Caritas Diocesana del quasi 12/15 per cento ma da quel che mi dicono i parroci che stanno andando anche nelle piccole comunità ormai mancano anche le cose essenziali. E questo perché non c'è liquidità, perché non c'è possibilità da parte di chi viveva di un lavoro autonomo di poter acquistare anche i generi di prima necessità. Siamo arrivati quasi ad un 22/23 per cento di aumento delle povertà nel nostro Sannio”.