Altavilla Irpina

Può l’università uscire fuori dalle sue rigide trincee e incontrare il territorio? E gli enti locali sono pronti ad accoglierne le competenze? Da queste domande parte il nuovo coraggioso progetto dell’amministrazione comunale di Altavilla Irpina.

"Turismo ambientale e turismo industriale:la valorizzazione del paesaggio minerario dell’entroterra Campano" questo il titolo dell’interessante workshop nell’ambito della “VII Giornata nazionale sulle miniere”che si è tenuto questa mattina a Palazzo De Capua.  Una sala gremita non solo dai cittadini  ma anche dagli studenti  dei corsi di Storia dell’Industria e di Storia Economica del Turismo dell’Università del Sannio che hanno assistito all’importante firma del protocollo d’intesa tra il comune di Altavilla Irpina, l’Ateneo sannita e i partner sostenitori. Alla giornata di studi erano, infatti, presenti: il sindaco di Altavilla Irpina, Mario Vanni; Rossella Del Prete , storica dell’Università del Sannio, membro dell’Associazione Italiana Patrimonio Archeologico Italiano nonché responsabile scientifica e coordinatrice dell’interessante progetto “Le miniere del Sannio e dell’Irpinia: Morcone, Cusano Mutri, Altavilla Irpina e Tufo”  ; Giuseppe Marotta, direttore del Dipartimento di Diritto, Economia Management e Metodi Quantitativi dell’Università del Sannio; l’onorevole Giuseppe De Mita;  Augusto Vitale, dell’ AIPAI Campania;  Mario Pellegrini, amministratore unico della SAIM Miniere, il preside del corso di laurea in Economia dei Servizi Turistici Francesco Vespasiano; Annunziata Berrino, storica Università degli studi di Napoli Federico II; Luciano Campanelli, geologo Associazione “Un futuro a Sud”e  Luca Mazzone della Confindustria Turismo Benevento.  

Il primo cittadino, Mario Vanni ha sottolineato come il binomio paese e sviluppo deve essere riconsiderato a partire dalla valorizzazione del territorio e nello sguardo rinnovato di una memoria collettiva che si faccia  volano per le nuove forme di turismo. «Non possiamo vivere di ricordi, nel rinnovamento della memoria locale va intesa una nuova  prospettiva di sviluppo». Vanni, vede nel coinvolgimento delle università una collaborazione preziosa per il futuro.

E proprio da questa collaborazione che nasce il progetto coordinato dalla storica Rossella Del Prete che ha spiegato come dall’interesse per la valorizzazione delle miniere dell’entroterra campano  sia nato un dialogo tra le quattro comunità di Morcone, Cusano Mutri, Altavilla e Tufo. Un dialogo che si fa “ragionamento” per un possibile percorso di valorizzazione turistica che possa restituire ai giovani  un orizzonte positivo di stimoli: «in tal senso si fa urgente la presenza della politica, delle istituzioni e degli operatori del settore». De Prete ha poi evidenziato l’importanza degli archivi d’impresa ma anche della sterminata documentazione privata custodita dalle famiglie coinvolte nel lavoro in miniera:«intorno ad un archivio del genere potrebbe nascere anche un museo, che andrebbe ad arricchire l’offerta turistica». Un discorso che si fa centrale anche per la responsabilità sociale d’impresa:«la valorizzazione turistica rappresenta un importante momento di reciprocità tra impresa e territorio».

Giuseppe Marotta ha invece ribadito  come il legame tra Università e territorio sia «un percorso necessario per crescere insieme. Il turismo sembra essere una delle opzioni possibili per lo sviluppo di un’area “complicata” come quella dell’entroterra campano».  Discorso ripreso da Francesco Vespasiano che intravede nel« recupero della memoria non una deriva ma un ancoraggio su cui lavorare per rinnovare le nostre comunità caratterizzate da un ‘individualismo spinto’»

Mentre per Giuseppe De Mita, c’è bisogno di un’attitudine culturale: «in questo senso, la politica deve costruire percorsi di autentica rinascita del territorio abbandonando la generica prospettiva di evocazione». De Mita ha parlato di “deficit di pensiero” legando i piccoli comuni ad un vuoto emblematico: Bagnoli di Napoli.

Durante il convegno è stato proiettato anche il video, curato dal sindaco Vanni, “Le miniere di zolfo di Altavilla” (rintracciabile online: https://www.youtube.com/watch?v=ybJdGEm8nKo).

Oggi, l’unica miniera ancora aperta ad Altavilla è la Saim, ex Capone, di cui è amministratore unico Mario Pellegrini che nel suo intervento ha ricordato come dietro un’impresa ci sia un patrimonio non solo economico, ma anche e soprattutto culturale e sociale.

Marina Brancato