L’odore dell’erba, dei campi pesanti e il suono della palla ovale calciata dal numero 10 per dare il via alle ostilità mancano tanto a Mirko Passariello. Il capitano dell’IVPC Rugby Benevento vive la sua quarantena senza dimenticare qual è il suo ruolo. Si sta allenando in casa, prova a tenere la forma ma certamente non è semplice. In questi giorni ha pensato anche al campionato che, dopo l’annullamento da parte della Federazione, è andato in archivio.
“Poteva essere una stagione di crescita per i giovani, purtroppo è arrivato lo stop. Ma torneremo più forti di prima”. Il “leone” torna a ruggire, anche se per il momento solo con le dichiarazioni. E’ carico. Non vede l’ora di riprendere anche sa che sarà difficile tornare alla normalità soprattutto in uno sport povero come il rugby. “Un po’ tutte le società avranno difficoltà economiche, ci saranno complicazioni con gli sponsor. Dal canto nostro, che puntiamo da anni sui talenti locali, non avremo grandi problemi con la prima squadra. Anzi questo è il momento in cui bisogna investire maggiormente sui più giovani e valorizzare il settore minirugby”.
Il ritorno in serie B ha dato il via ad un nuovo ciclo in un torneo che Passariello ha trovato diverso, rispetto a quello lasciato nel 2016 quando insieme ai suoi compagni fu protagonista di una meravigliosa promozione.
“Prima il livello in serie B era più alto, abbiamo ritrovato una categoria diversa. Purtroppo più si va avanti e più il livello si abbassa. Noi abbiamo cambiato tanti giocatori, è arrivato un nuovo allenatore e quindi inizialmente abbiamo fatto fatica soprattutto fuori casa, avevamo bisogno di tempo per assimilare le novità. Non avevamo un obiettivo molto ambizioso, volevamo crescere e dar vita ad un ciclo con i ragazzi che hanno esordito. Peccato per lo stop perché adesso avremmo cominciato a raccogliere quanto seminato”.
Il “leone” Passariello è diventato capitano e il ruolo richiede un grosso impegno. “Essere il capitano dell’IVPC Rugby Benevento è una grossa responsabilità soprattutto con un gruppo così giovane. Abbiamo fatto insieme ai più esperti un gran lavoro per far venire i ragazzi agli allenamenti, questa generazione ha molte distrazioni e quindi rischiano di distogliere l’attenzione dalla parte sportiva. Tra quelli che mi hanno stupito di più per abnegazione e attaccamento è stato Notariello che ha dimostrato di avere la giusta mentalità sia in campo che fuori al primo anno con la squadra Seniores”.
Passariello non è impegnato solo in campo come atleta di riferimento ma anche in panchina col settore minirugby. Aprile e maggio erano due mesi importanti per i giovanissimi atleti biancolesti che avrebbero preso parte ai tornei di Parma, Treviso e ovviamente al tanto atteso appuntamento casalingo del 3 maggio al Pacevecchia.
“Un peccato aver saltato il torneo Internazionale Città di Benevento, quando vedi tutta quella gente al Pacevecchia è una soddisfazione e si torna indietro con la mente ricordando quando giocavamo noi da piccoli per vincere nelle varie categoria. Il rammarico sale se penso che avevamo fatto un buon programma di tornei con le trasferte a Treviso e Parma dove i ragazzi avrebbero incontrato squadra di valore. Avevo voglia di andare a Treviso come allenatore dopo averlo fatto da giocatore”.