E’ ancora avvolta nel mistero la morte di Michele Luigi Naccarelli, operaio di 55 anni, ritrovato in una pozza di sangue nella sua abitazione di contrada Pettirossi, ad Atripalda. A lanciare l’allarme sono stati i figli dell’uomo che hanno chiamato immediatamente un’ambulanza. Sul posto sono arrivati i medici del 118, i carabinieri e il medico legale Elena Picciocchi che ha constatato la morte dell’uomo e ha disposto ulteriori esami per chiarire esattamente le cause del decesso. Naccarelli, oltre ad una emorragia interna presentava una grossa ferita alla testa, nella parte posteriore del cranio. Da chiarire se la ferita è stata causata dalla caduta. Nessuna ipotesi al momento è stata esclusa, gli inquirenti stanno cercando di far chiarezza quanto prima su quanto accaduto ieri sera in contrada Pettirossi.
Una zona rurale di Atripalda già nota alle forze dell’ordine: nel gennaio del 2012 erano giunti nello stesso luogo perché proprio Naccarelli aveva ucciso con sette colpi di pistola la moglie Fabiola Speranza. Il 55enne, dopo l’arresto, venne processato con rito abbreviato e condannato in primo grado a 12 anni di reclusione. In Appello poi la pena era stata ridotta a dieci anni di reclusione. Ad oggi gli erano rimasti pochi mesi prima di finire di scontare completamente la sua pena. Ma durante questi anni Naccarelli si era ammalato. Soffriva di una gastrite acuta. Quando è uscito dal carcere è stato anche ricoverato in ospedale per dei controlli, e le sue condizioni di salute non erano delle migliori. Ora la Procura di Avellino sta cercando di far luce su quanto accaduto ieri sera. Il magistrato di turno ha conferito l’incarico per l’autopsia che si terrà con ogni probabilità nella giornata di domani. L’esame irripetibile potrà chiarire le vere cause del decesso e chiudere definitivamente il cerchio.