Dopo l'abbraccio emozionante di padre e figlio entrambi guariti dalla malattia al Cotugno, l'urlo di gioia di chi ha vinto in Irpinia: Giuditta di Ariano, ricoverata nella clinica Villa Maria a Mirabella Eclano, forte e fiduciosa sin dal primo istante e come lei dalla stessa struttura sanitaria, Rosina 80nne di Castelbaronia, paziente del Minerva insieme ad un'altra lottatrice, entrambe guarite e reduci da quel viaggio rocambolesco in ambulanza verso il Frangipane dello scorso primo aprile. Una bella notizia che arriva in un momento non facile per questa struttura e che da coraggio e speranza.
"I vostri volti, le vostre carezze, i vostri sguardi, sono gli unici che possono consolare i pazienti lontano da casa. Voglio dedicare questo momento di felicità a tutte le persone che non ci sono più che davvero hanno lottato, un abbraccio alle loro famiglie, un abbraccio di felicità a tutti coloro che stanno lottando nelle rianimazioni e che dovranno lottare in questi giorni. Stanno testimoniando chi con la morte e chi con la lotta alla vita vera." Sono le parole emozionanti di Giuditta, da quella stessa struttura dove ci sono pazienti, come Silvano, un grande lottator anche lui, dal carattere forte, che la piazza spera di poter abbracciare al più presto.
E poi ancora Silvana: "Ringrazio Dio di essere tornata a casa. Sono guarita dal Covid-19, i miei due tamponi sono entrambi negativi. Ringrazio tutti i medici, infermieri, Oss, addetti alle pulizie del nostro ospedale Sant'Ottone Frangipane e della casa di cura Villa Maria. Ringrazio la mia splendida famiglia che mi ha dato tanta forza e tutti voi che mi siete sempre stati vicino con la preghiera e il sostegno morale.
Il mio pensiero e la mia preghiera va a tutti coloro che non ce l'hanno fatta. Saranno sempre nel mio cuore."
Ed ancora Generoso, che in questa giornata meravigliosa è stato riportato a casa dai volontari Panacea dal Moscati, dove era ricoverato dal 18 marzo, quasi un mese e ha potuto riabbracciare la sua dolce metà, Giovanna e la loro piccola. "Un ringrazianento agli operatori del Moscati, che hanno salvato la vita di mio marito."
E da quello stesso reparto a gioire per lui, c'è Roberto, prossimo alla guarigione e attesissimo nella sua Ariano. "Adesso inizia per me un nuovo percorso che, a Dio piacendo, spero mi porti a casa prima possibile."
"In tutto questo buio - scrive Flavio Grasso, cognato di Generoso - trovi delle persone che brillano e ti illuminano la strada."
La speranza è di poter scrivere e raccontare queste storie, ogni giorno e festeggiare insieme la vittoria e il riscatto di Ariano, con un pensiero particolare a chi purtroppo non ce l'ha fatta o sta ancora lottato, senza mai dimenticare tutti gli eroi che hanno difeso e protetto vite umane, in un'ambulanza, in un letto d'ospedale, sulla strada e attraverso tanta generosità umana.