Salerno

“La notizia della positività al tampone di un infermiere del Presidio Ospedaliero “Ruggi d’Aragona” di Salerno, che nei giorni precedenti era invece risultato negativo al test sierologico, rende ancora più evidente l’esigenza di sottoporre tutto il personale medico sanitario a tampone, per un’istantanea ufficiale e attendibile dello stato di salute degli addetti alla cura e all’assistenza presso le strutture”.

Questo è l’invito che la Funzione Pubblica CGIL di Salerno invia alle Aziende Ospedaliere e Sanitarie del territorio salernitano, accogliendo quanto annunciato ieri dal Governatore De Luca  sulla predisposizione nel breve tempo di un Piano Regionale per lo screening di massa tramite tampone, a partire dal personale sanitario. 

“Gli aggiornamenti sulle indicazioni del Ministero della Salute in merito ai test diagnostici, resi noti da una circolare del 15 aprile della FOFI, confermano infatti che il tampone rino-faringeo resta, al momento, l'unico strumento valido per l'accertamento della positività al Covid-19; i test sierologici rapidi (quelli che identificano gli anticorpi IgM e IgG) non sostituiscono il tampone.

L’impiego dei test sierologici nell'ambito della diagnostica di infezione da SARS-CoV-2, necessita di "ulteriori evidenze sulle loro performance e utilità operativa". Secondo il parere espresso dal Comitato Tecnico Scientifico, "non possono, allo stato attuale dell'evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato sull'identificazione di Rna virale dai tamponi nasofaringei secondo i protocolli indicati dall'Oms". Viene ribadito inoltre che "l'unica diagnosi attualmente valida resta pertanto il tampone rino-faringeo".