Benevento

Librerie aperte? Non in Campania. De Luca ha deciso ancora una volta di prendere decisioni diverse rispetto al Governo, e se a Roma un timido spiraglio verso il ritorno alla normalità era stato aperto, annunciando la riapertura di negozi di abbigliamento per bambini, cartolerie e librerie in Campania non sarà così. Riapriranno solo i negozi per bimbi, in determinati giorni e in determinati orari.
Una scelta che divide, e non poteva essere altrimenti. Chi se la prende non lo fa tanto per l'impossibilità di comprare una penna, un quaderno, un album da disegno o l'ultimo libro di King (peraltro tanta roba, finalmente), quanto per la valenza che ha vedere qualche saracinesca aperta, di sapere che il ritorno alla normalità ha un punto d'inizio. 
E dunque si è scatenato un lungo e interessante dibattito sotto un post in chiave anti-deluchiana della senatrice sannita del Movimento Cinque Stelle, Danila De Lucia. 
L'esponente sannita ha scritto testuale: “E niente, sua maestà il reuccio di Salerno ha deciso: niente librerie aperte da martedì. La Campania è regione ignorante e così deve rimanere, a cosa volete possano servirle libri e quaderni? Uno spiraglio di luce che si spegne, ma tant'é!”. 
Si è scatenato un dibattito social, come giusto che fosse, tra contrari alla decisione di De Luca e favorevoli. Nulla da segnalare. Colpiscono, però, le parole e gli argomenti scelti dalla senatrice: Danila De Lucia, è noto, non è un politico di professione e da non politico parla nel suo post. 
Dire “La Campania è regione ignorante e così deve rimanere” infatti sarebbe un post come tanti contestualizzato altrove, in cerchie radical chic ad esempio, o presunti simposi intellettuali, caminetti e così via...ma forse detto da una senatrice che ha fatto il pieno di voti solo due anni fa in un Movimento che ha preso il 50 per cento dei consensi in Campania è un po' un autogol. O magari l'assunto è che deve restare ignorante l'altro cinquanta per cento che non ha votato quel Movimento: potrebbe essere. 
O potrebbe essere anche un distinguo ben preciso: un post dalle pretese nettamente antipopulista pur stando in un Movimento che si è sempre definito populista. 
Quisquilie stilistiche, null'altro, o un vecchio vizio atavico di una certa sinistra e di certi ambienti radical chic: gli elettori sono bravi quando votano bene, ignoranti quando il consenso è indirizzato altrove o si ha la sensazione che altrove stia andando.