Probabile un mix di farmaci che è costato la vita alle due sorelle di Salza Irpina. Lucia e Cecilia Marra legate fino alla morte. Il cerchio delle indagini non è ancora chiuso, il sostituto procuratore della procura di Avellino sta attendendo l’esito degli esami ematici. Gli investigatori del comando provinciale di Avellino così come il pm Iglio non si sbilanciano, sono chiusi nel più stretto riserbo.
Determinanti saranno i risultati dei rilievi effettuati dalla dottoressa Carmen Sementa. E’ vero che una delle due sorelle faceva uso di farmaci, ma una consistente presenza nel sangue, porterebbe a pensare che si sia trattato, appunto, di una ingestione volontaria di mix farmaci. Un avvelenamento. Si spazia ovviamente nel campo delle ipotesi. Le due sorelle erano molto conosciute in paese. Schive, uscivano poco, ma molto stimate. Una delle due, Lucia, aveva seri problemi neurologici. E proprio tre giorni prima del ritrovamento, era arrivata un’ambulanza a casa per prestare soccorso a quest’ultima che aveva avvertito un malore. Dai rilievi dei carabinieri della compagnia di Avellino, diretti dal capitano Pirronti, non risultano segni di effrazione all’abitazione.
Non ci sono segni di violenza neppure sui corpi delle sorelle. Quindi, è da escludersi qualsiasi causa violenta. Bisognerà soltanto capire l’esatta dinamica. Entrambe, con una decisione condivisa, hanno deciso di ingerire i farmaci per lasciarsi andare via? Chi potrà mai dirlo. Ora solo gli esami irripetibili e gli investigatori potranno far luce su una tragedia che ha scosso la piccola comunità di Salza in un momento già così difficile come l’emergenza sanitaria. Per il resto, i corpi delle due sorelle sono nell’obitorio del cimitero. Non ci saranno riti funebri per il rispetto delle normative del decreto anti Covid-19.