Il 1 aprile 2020 si è riunita, in modalità telematica in osservanza alle linee guida conseguenti alla emergenza sanitaria nazionale Covid-19, la maggioranza consiliare di Sant’Agata de’ Goti ove si sono approfonditi vari argomenti e temi di carattere sia politico-amministrativo sia operativo legati alla emergenza sanitaria Covid-19.
Nella fase introduttiva il Sindaco con l’esecutivo hanno fornito informative circa le iniziative già attivate ed in itinere in merito alla emergenza Covid-19, condividendo l’obiettivo di perseverare, con serietà ed approccio responsabile, l’interesse generale ed il sostegno massimo verso innanzitutto i più deboli, fragili e disagiati, senza lasciare indietro nessuno.
I capigruppo Ciervo (SiAmo Sant’Agata) e Viola (Partito Democratico) della Maggioranza Consiliare, co-promotori con il sindaco di questa riunione, comunicano che tra le argomentazioni trattate, da più parti si è evidenziata la crescente preoccupazione della comunità santagatese circa la presenza sul proprio territorio comunale sia del Presidio Ospedaliero “Sant’Alfonso Maria de’Liguori” dell’AORN San Pio sia di una importante struttura sanitaria privata convenzionata (il CMR), rispetto alle quali, nel prendere atto delle varie interlocuzioni formali già avute da parte del Sindaco con i vertici delle suddette strutture sanitarie, nonché delle direttive ed inviti già divulgati dai vari livelli di competenza, non ultimo quelli del Prefetto di Benevento, si è condivisa la necessità di rappresentare alla Prefettura di Benevento l’utilità di una costante informativa, in raccordo con i vertici sanitari competenti delle strutture interessate, ai Sindaci circa le iniziative e attività intraprese al fine di garantire le condizioni di massima sicurezza nelle strutture stesse, assicurando a tutti gli operatori sanitari e non, frequentanti tali strutture, che da settimane lavorano in condizioni a rischio contagio, le forniture DPI, di assicurare la presenza di percorsi separati e distinti per potenziali pazienti Covid-19 dall’accesso fino al termine del percorso di cure e di assicurare l’effettuazione di tamponi.
Tanto al fine di non vanificare gli effetti, anche solo in parte, delle misure di contenimento sociali adottate fino ad oggi e scongiurare che queste strutture diventino potenziali focolai e luoghi di contagio, innanzitutto per le Comunità ove sono ubicati, anche al fine di evitare il rincorrersi di notizie/indiscrezioni e preoccupazioni, spesso prive di fondamento, in una condizione già difficile e complessa, ove una puntuale e costante informativa/comunicazione rappresenta un elemento nodale per trasmettere tranquillità e serenità alla intera nostra Comunità.