Avellino

Caso De Luca, scontro in parlamento. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano replica all'interrogazione di Sel sull'applicazione della legge Severino e precisa che «per avviare il procedimento di sospensione nei confronti di De Luca occorre attendere la proclamazione degli eletti da parte dell'ufficio centrale regionale presso la Corte di appello di Napoli».

Per il ministro «le funzioni pubbliche non sono state infatti ancora formalmente assegnate. È giusto che chiarire che De Luca, in base alla normativa attuale, è risultato candidabile ed eleggibile, in quanto non può solo ricoprire funzioni pubbliche per 18 mesi, prorogabili fino a 30 mesi. Non c'è impedimento permanente, e quindi non si può parlare di rischio trascinamento sull'intera assise. Per lo scioglimento del consiglio regionale sono previsti casi specifici indicati nella Costituzione».

Deluso il deputato di Sel Giancarlo Giordano: «La sospensione rischia di rendere nullo ogni atto di De Luca, anche la stessa nomina della giunta. E' un pasticcio istituzionale che mortifica il popolo campano». Nel testo dell'interrogazione il gruppo di Sel aveva chiesto «quali misure il Governo intenda adottare in merito alle  previsioni della cosiddetta Legge Severino che porterebbe alla sospensione del presidente della regione, comportando anche lo scioglimento del consiglio e, di conseguenza, nuove elezioni».

Sel non aveva anche esitato a rimarcare che «Vincenzo De Luca era il candidato di riferimento del Presidente del Consiglio dei ministri in Campania per queste elezioni regionali, come ampiamente emerso anche dalla più recente visita del Presidente del Consiglio dei ministri in Campania. Il Presidente del Consiglio dei ministri, dunque, si trova oggi ad avviso degli interroganti in una condizione di evidente conflitto di interessi»

Marco Grasso