«All’atto del suo insediamento nel maggio del 2012, questa amministrazione ha ereditato una servizio di raccolta rifiuti che definire lacunoso è un eufemismo. In dispregio al Decreto legislativo 152 del 2006, che fissa nel 65% la percentuale minima di raccolta differenziata che deve raggiungere ogni comune, Atripalda registrava percentuali di differenziata del 32%. Come è immaginabile questo stato di cose non era più tollerabile, sia per ragioni economiche che per rispetto dell'ambiente». Lo ha detto Antonio Prezioso Assessore all'Ambiente Comune di Atripalda, in un nota diramata a mezzo stampa.
«Ebbene nel giro di due anni grazie alla riorganizzazione del servizio di raccolta, effettuato oggi porta a porta, grazie ad una profonda opera di sensibilizzazione dei cittadini e soprattutto grazie al loro impegno, la nostra città ha l'onore di entrare a far parte del novero dei Comuni “ricicloni” Campania 2015. Nel corso della manifestazione tenutasi al Grand Hotel Salerno, il nostro Comune ha ricevuto ben due riconoscimenti. In termini assoluti undicesimo comune in Campania e quarto tra i comuni con popolazione tra i diecimila e i ventimila abitanti. Per la provincia di Avellino il nostro comune è risultato secondo dopo Marzano di Nola.
Riconoscimenti questi che ripagano la nostra amministrazione per il grande sforzo fatto nella direzione dell'incremento delle percentuali di raccolta differenziata e che evidenzia la grande sensibilità e senso civico dei nostri concittadini, che da pecora nera sono diventati modello per l'Irpinia e l'intera regione Campania. Questo di oggi però è solo il primo passo in tale settore un punto di partenza e non di arrivo, non bisogna adagiarsi ed abbassare la guardia, infatti per migliorare ancora le percentuali e l'organizzazione del servizio, stiamo attendendo le autorizzazioni necessarie per la creazione del centro di raccolta rifiuti ad Atripalda, per la cui realizzazione abbiamo ricevuto un finanziamento regionale. Purtroppo i soliti ritardi burocratici hanno di fatto allungato i tempi che inizialmente prevedevamo.
L’impossibilità a far pagare una tassa rifiuti (TA.RI) più bassa, ci fa essere soddisfatti del nostro lavoro solo al 50%. In effetti tutti ci attendevamo una riduzione dei costi proprio alla luce dell'enorme incremento di differenziata, ma i conti che ci invia Irpiniambiente, la società che per legge gestisce il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, ci rassegnano una situazione economica diversa.
La mancata riduzione dei costi è imputabile a diversi fattori: alla maggior forza lavoro impiegata per il servizio, all'ammortamento dei costi di acquisto dei carrellati, al fatto che diverse tipologie di rifiuti finiscono fuori regione, con conseguente aumento dei costi di trasporto. Ma il contributo maggiore all'aumento dei costi lo ha dato la Delibera n° 142 del 10 giugno 2013 a firma del Commissario Straordinario della Provincia di Avellino, con la quale si determinava un aumento dei costi di smaltimento della frazione indifferenziata da 109 euro/tonnellata a 193,39 euro/tonnellata, in sostanza quasi un raddoppio dei costi che hanno di fatto annullato i vantaggi ottenuti con l'incremento delle percentuali di differenziata. Di fronte alle fatture che ci invia il gestore del servizio (Irpiniambiente) non possiamo fare altro che ripartire secondo legge i costi tra famiglie (in base al numero dei componenti) e imprese (in base alla tipologia di attività), considerando che la legge ci impone di coprire i costi di tale servizio interamente con la Tassa dei rifiuti (TA.RI).
La Regione Campania ha decretato l'istituzione dell’ Ato rifiuti, a cui competeranno le scelte future in materia di gestione del ciclo integrato dei rifiuti e nel quale condurremo la battaglia per abbassare le tasse a carico dei cittadini. Nel frattempo confidiamo in un'azione decisa nella direzione dell'individuazione degli evasori totali, sconosciuti all'anagrafe dei contribuenti del Comune di Atripalda».