Napoli

In una lettera inviata ai prefetti delle province campane CGIL, CISL e UIL provano ad accendere i riflettori sugli “invisibili”, sui più fragili come gli immigrati, i rom, i santi e i senza fissa dimorare in questa emergenza rischiano di pagare un prezzo ancora più alto.

"L'emergenza Covid 19 imperversa sul nostro Paese - scrivono i sindacati - con imprevedibili e pesanti conseguenze sulla salute di tutti e sull'economia, ma con più violenza si sta abbattendo in queste ore sui più deboli, su donne ed uomini da sempre ai margini della società. La crisi - si legge nella missiva - colpisce tutti, ma flagella i più deboli: gli immigrati, le popolazioni Rom , Sinti, i senza fissa dimora e gli emarginati che più di tutti sono fragili in questo momento di emergenza e di crisi”,

I cinque segretari generali di CGIL, CISL e UIL di Napoli e Campania, Walter Schiavella e Nicola Ricci (Cgil), Giampiero Tipaldi e Doriana Buonavita (Cisl), Giovanni Sgambati (Uil), nella lettera tracciano la mappatura dei disagi e della solitudine a partire dalle difficoltà che stanno incontrando i richiedenti asilo ed i lavoratori di Cpr, Cara, Hotspot e Siproimi che, visti i nuovi provvedimenti anti-contagio, si ritrovano in forti criticità con l'affollamento dei centri e senza poter mettere in atto, in molti casi, le necessarie misure di sicurezza, vista anche la mancanza di forniture di guanti, mascherine e gel alcolici. I sindacati chiedono strumenti adatti e controlli serrati per evitare la diffusione di nuovi focolai e per salvaguardare la salute di tutti.

"Seppure c'è stata la proroga dei termini e l'estensione della validità del permesso di soggiorno per i popoli migranti - sostengono - chiediamo comunque un intervento per chi non è in possesso del permesso di soggiorno, di un lavoro e di un domicilio, di poter almeno accedere al Servizio sanitario nazionale per evitare di affollare i pronto soccorso".

Altro tema su cui pongono l'accento i cinque segretari è quello relativo ai lavoratori immigrati precari, stagionali e dell'economia informale e sommersa, come colf e badanti, esclusi da qualsiasi forma di sostegno al reddito e tutela e in questo momento senza salario, nemmeno quello 'a nero'. Molti di essi stanno avendo seri problemi di approvvigionamento, persino dei beni di prima necessità, come generi alimentari e medicine.

Infine, la crisi attuale e il rischio contagio mette in ginocchio completamente i senza fissa dimora e le comunità Rom.

Per loro, CGIL CISL UIL chiedono misure eccezionali, non solo per tutelarli dal contagio e metterli in sicurezza, ma anche per potergli assicurare un adeguato ricovero diurno e notturno, allestendo o requisendo immobili, ai fini di una dignitosa ed adeguata sistemazione alloggiativa.