“A breve libereremo la possibilità per i medici di famiglia di prescrivere farmaci anti-Aids” per il trattamento del Coronavirus SARS-COV-2 e di COVID-19. Lo ha detto il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, Nicola Magrini, a Radio Capital. Magrini ha inoltre sottolineato come per altri farmaci, come l’anti-malarico clorochina, ci siano invece “rischi” ed è “necessaria cautela rispetto ad un uso di massa”.

Si tratta dell'utilizzo della combinazione anti-Hiv Lopinavir/Ritonavir che molti ospedali italiani stanno sperimentando per combattere l'infezione da Covid19 nei pazienti adulti più gravi. Secondo uno studio su 199 persone affette da Covid19, nei 28 giorni di terapia non ci sono stati benefici significativi tra i 99 pazienti sottoposti alla terapia Lopinavir/Ritonavir in aggiunta alle cure standard e i 100 pazienti che hanno avuto cure standard.  Anche la mortalità a 28 giorni per i trattati con la combinazione anti-Hiv scende di 5,8 punti percentuali, dal 25 al 19,2%

C’è stata una carenza di farmaci, in questa fase di emergenza, ma si stanno approntando tutte le misure necessarie per ovviare a questa situazione. E proprio riferendosi alle segnalazioni in merito alla mancanza di alcuni tipi di farmaci, prescritti dai medici di base o acquistati individualmente dai cittadini in via preventiva, Nicola Magrini ha confermato che “per alcuni abbiamo ricevuta una donazione, per altri a breve probabilmente libereremo la possibilità per i medici di famiglia di prescriverli, come ad esempio i farmaci anti-Aids".

Nessuna carenza di ossigeno

Per altre tipologie di medicinali, come l'anti-malarico clorochina, ci sono invece "rischi non piccoli per cui è necessaria cautela rispetto ad un uso di massa". Carenze distributive sono state confermate anche "per alcuni farmaci fondamentali come gli anestetici”, emergenza però su cui l’Aifa ha confermato però di stare lavorando. "Non è invece vero”, ha aggiunto ancora Magrini, “che ci sia stata una carenza ospedaliera di ossigeno e di insulina".

Scorte di tamponi in arrivo

"Sono in arrivo scorte di tamponi", ha confermato il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco. "Tuttavia i tamponi di massa o su larghi campioni hanno secondo me una valenza di ricerca. Un loro uso terapeutico, salvo per chi ha sintomi, a mio avviso non è necessario". Per quanto riguarda invece le misure di lockdown, che stanno costringendo tante persone a restare nelle proprie case, Magrini ha consigliato di “restare a casa per altre due o tre settimane, così come siamo”.

Le sperimentazioni sui farmaci

A proposito, invece, dei processi di sperimentazione e validazione sui primi farmaci anti-Covid, Magrini ha spiegato che "Si tratta di un processo lungo almeno di un paio d'anni. Pensiamo al nuovo monoclonale scoperto dagli olandesi di cui si parlava la settimana scorsa: loro non inizieranno la sperimentazione nell'uomo prima di un anno e i dati definitivi non ci saranno prima di 24-28 mesi", ha detto ancora l’esperto.