Il premier Conte è intervenuto oggi per riferire alle Camere : “Siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo noi del Governo. Ma responsabilità è di tutti i cittadini. Il Governo ha agito con grande determinazione, prima di ogni altro paese, a partire dal 22 gennaio, ben prima che Oms dichiarasse il Covid emergenza (30 gennaio).
Il Governo ha posto ogni azione di sua competenza per preservare vita e salute dei cittadini: l'alto tasso di contagio ha posto subito all'attenzione delle autorità sanitarie la possibilità di un sovraccarico del sistema sanitario nazionale. Limitazione del contagio è stata subito scelta necessaria. Primo caso scoperto a Codogno il 21 febbraio, poi esplosi a 15. In contemporanea è scoppiato focolaio a Vo Euguaneo. Il giorno dopo ho convocato riunione straordinaria consiglio dei Ministri, adottando il decreto 6 per definire le misure idonee a fronteggiare l'emergenza. Per la prima volta dal dopoguerra siamo stati costretti a limitare libertà personali. Ci siamo attenuti al principio della massima precauzione ma anche dell'adeguatezza, della gradualità delle misure adottate, che sono diventate via via sempre più dure con il diffondersi dell'epidemia. E' stato avviato l'acquisto di dispositivi per la sanità e l'assunzione di medici per gestire al meglio i casi. Per quanto riguarda i dispositivi di protezione, la produzione avviene fuori dall'Italia, e dunque c'è difficoltà, visto che il mercato è saturo. Posti letto in pneumologia erano 6mila ora sono 20mila. Convertito 78 ospedali in covid hospital. Avevamo lanciato una call per 300 nuovi medici e abbiamo ricevuto 8mila domande. Con una nuova ordinanza trasferiremo 500 infermieri nelle zone con il più alto numero di malati covid 19”.
“Abbiamo fatto solo un primo passo" con il 'Cura Italia, "ci rendiamo conto che l'intervento fin qui fatto, non trascurabile, non è sufficiente", ha aggiunto, "per questo motivo stiamo lavorando per incrementare la liquidità, stiamo lavorando sul credito" che ha bisogno il Paese. Con il nuovo provvedimento confidiamo di intervenire con uno strumento normativo altrettanto significativo" del 'Cura Italia', "interverremo con uno strumento di non minore importo" rispetto ai 25 miliardi già stanziati.
“È uno tsunami. L'impatto finanziario della pandemia sarà tale da chiedere alla governance dell'eurozona un salto di qualità all'altezza della sfida. L'unione monetaria potrà uscire vincitrice solo se le sue istituzioni saranno rafforzate nel segno della solidarietà e dell'unità". Continua il premier Giuseppe Conte nel corso dell'informativa alla Camera. "La risposta dell'eurozona non può essere esposta al rischio di frammentazione dei mercati finanziari, soprattutto al livello dei titoli", ha aggiunto ribadendo che "l'Italia sta lavorando alla creazione di strumenti di debito comune dell'eurozona".
Conte: "Ora solidarietà in Europa, o sarà tsunami"
Il premier alla Camera: "Fatto il possibile, ora servono Eurobond"
Redazione Ottopagine