“La decisione da parte del governo di chiudere tutte le attività produttive non essenziali del nostro paese, in un momento molto difficile e complesso che non ha precedenti dal dopo guerra ad oggi, viene accolta dalle lavoratrici e lavoratori con un grande sospiro di sollievo: l’espandersi dei contagi in tutto il paese e in tante fabbriche, non consentiva più la tranquillità dei lavoratori”.

Lo dichiara il segretario nazionale Ugl metalmeccanici Antonio Spera.

“Avevamo sollevato più volte la necessità e il rischio che si riscontrava nelle fabbriche con diversi comunicati stampa, anche inviando una lettera al premier Giuseppe Conte nelle date del  12/13 e 15 marzo ma, senza alcuna risposta. Siamo stati costretti, per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori - continua Spera -, a dichiarare lo stato di agitazione in tutto il settore metalmeccanico partendo dal 12 al 27 marzo e con tantissimi scioperi perché non c’erano le condizioni all’interno delle fabbriche: ciò, dopo l’annuncio puntualmente disatteso da parte del governo che, avrebbe distribuito un kit gratuito a tutti i lavoratori ( mascherine e guanti ) in tantissime aziende e, un contentino di 100 euro per chi si recava a lavoro. Dunque – per l’Ugl – conclude Spera -, quella di ieri è stata una decisione estremamente tardiva: mette ancora al centro delle discussioni un governo incapace di prendere decisioni importanti il quale, continua ad ascoltare le lobby che anche in questo momento estremamente tragico del paese, vogliono fare ancora profitti sulla pelle dei lavoratori”.