Il Sindaco di Avellino Gianluca Festa oggi ha convocato la stampa via Skype sostanzialmente per dire che la Regione sta sbagliando e che Avellino non è tenuta debitamente in considerazione alla luce dei numeri di positivi e morti che stiamo registrando. Anche ieri sera in una più infuocata diretta Festa aveva attaccato Palazzo Santa Lucia. Oggi è apparso meno veemente di ieri ma il nocciolo della questione è sempre lo stesso: mancano posti letto per il covid? riapriamo il Maffucci, anzi riapriamo anche l’ex ospedale di Viale Italia e quello di Monteforte. Riapriamo tutto, è la linea di Festa, almeno tutto quello che è stato chiuso in questi ultimi dieci anni per fare posto alla grande Città Ospedaliera che sorge su contrada Amoretta.
Per rendere operativo il Maffucci Festa azzarda sui tempi: massimo tre settimane di lavori. Poi si lancia in facili previsioni: i 52 posti in allestimento presso la Palazzina Alpi accanto al Moscati non saranno sufficienti.
«Credo che il Governatore De Luca non abbia notizie approfondite sulla situazione di Avellino, il nostro compito è quello di dirgli che tra 20 giorni rischiamo una crisi senza precedenti. Questa è un’emergenza, servono misure straordinarie. Anche apparentemente abnormi» ha dichiarato.
Riaprire il Maffucci sembra il nuovo tormentone nell'era del Covid. E' diventata la priorità assoluta, anche per la Lega, che in una nota oggi si ritrova perfettamente in linea con il sindaco.
Chiariamo. La preoccupazione del sindaco di Avellino è certamente condivisibile. Siamo qui tutti a chiederci se i posti di terapia intensiva basteranno quando avremo raggiunto il famoso “picco” dei 3mila contagiati di fine mese. Già adesso, non bastano. Ci chiediamo tutti se la gestione dell’emergenza sia all’altezza, se si sta facendo abbastanza per garantire assistenza a tutti, se i nostri sacrifici individuali serviranno davvero ad arginare l’avanzata del virus. Comprensibile anche la “sfiducia” che il sindaco nutre evidentemente verso le figure apicali della sanità irpina sebbene si sia affrettato a chiarire che no, non ce l’ha direttamente con Morgante e Pizzuti. “Con loro nessuna polemica o contestazione” ha sottolineato. «Attaccarli sarebbe un errore. Io voglio solo mettere in sicurezza la mia comunità ed offrire risposte ai miei cittadini».
Bene. Giusto. Ma ci permettiamo di fare un’osservazione, da cittadini. Le domande a cui deve rispondere un sindaco non si esauriscono con i posti letto del Maffucci. Il compito di un sindaco non è vestire i panni comodi della Cassandra per avvertire la Regione che tra 20 giorni ci sarà una crisi. Anche perché è chiarissimo a tutti che la Regione, in questo caso il Governatore De Luca, già lo sa.
Riteniamo più semplicemente che in questa fase un sindaco, un amministratore, abbia anche tanto altro di cui occuparsi. A partire dai servizi.
Non ci dice Festa, ad esempio, cosa sta facendo il Piano di zona sociale di cui Avellino è capofila. Dalle notizie che abbiamo, praticamente nulla. Sulla home page del Pdz 04 nemmeno un numero di telefono per le emergenze, non un riferimento al Covid per tutte quelle famiglie alle prese con gravi problemi di disabilità che in questo momento sono state private anche dell’assistenza minima. Gli anziani, che sono la categoria più a rischio, i minori, i poveri, le fasce sociali più deboli, quelle che si dovrebbero tutelare per prime. Dal comune capofila ci si aspetta un’attività di coordinamento e di impulso sul fronte sociale. Mai come in questo momento che l'Asl è totalmente impegnata a gestire la trincea sanitaria, un ente dovrebbe attivarsi per non lasciare davvero nessuno indietro. Ci sono comuni che arruolano volontari temporanei da impiegare per servizi di spesa e farmaci a domicilio per anziani, immunodepressi e persone fragili. Altri sindaci hanno attivato una linea telefonica, attraverso la quale gli anziani possono avere informazioni, compagnia e assistenza. Altri enti, anche in Irpinia, hanno attivato servizi di supporto psicologico gratuito. Per i giovani, per le donne vittime di violenza. Sarebbe utile in questa fase creare un’equipe ad integrazione socio sanitaria, composta da assistenti sociali e psicologi che abbiano funzione di ascolto e di segnalazione all’Asl di appartenenza aiutando i servizi sanitari ad esempio nella difficile opera di sorveglianza per monitorare le persone fragili e per prevenire successivi interventi e ricoveri.
Non ci dice ancora, Festa, qual è il piano per i rifiuti. Confindustria Cisambiente dice che c’è un "altissimo rischio di possibili interruzioni del servizio" di raccolta dei rifiuti "a partire dalle prossime 24 ore". Abbiamo un piano B? Festa si è confrontato con l'Ato? Se Irpiniambiente dovesse registrare un caso positivo come siamo attrezzati? E dove andremo a sversare i nostri rifiuti se chiudono gli impianti?
Ecco. Serve un extra sforzo, è vero. Un extra sforzo di coordinamento e programmazione. Il sindaco fa bene a chiederlo alla Regione ma è altrettanto legittimo chiederlo a lui in qualità di amministratore. Un ruolo che non si esaurisce nella realizzazione di nuovi posti letto. Quello è un compito che in questo momento grava sulla coscienza e sulle spalle di altre figure che, siamo certi, stanno facendo tutto quanto è in loro potere per garantire l’assistenza sanitaria negli ospedali. Ai sindaci ora il compito di occuparsi di tutto il resto. Che non è poco.