Lo sport di base resta a rischio. E’ il pensiero di Paolo Barelli, presidente della Federazione Italiana Nuoto. Il massimo dirigente, dopo aver scrupolosamente analizzato il decreto “Cura Italia” per fronteggiare l’emergenza legata al covid-19, ha espresso il suo pensiero ponendo l’attenzione sulle strutture che dopo una lunga chiusura potrebbero avere seri problemi a ripartire.
"Bene i primi interventi ma sport di base rimane a rischio. Il mio pensiero va al dopo virus e non vorrei trovare gli impianti sportivi chiusi perché falliti, non solo le piscine, a causa della crisi Coronavirus. Il mondo dello sport sa soffrire ma servono presto risorse dirette e robusti interventi di sostegno perché le somme stanziate, ancora poche, devono ora favorire il sistema sanitario ed emergenziale. Il Ministro dello sport Vincenzo Spadafora, mi rendo conto, ha fatto tutto il possibile in un momento difficilissimo dove ogni categoria chiede un supporto e sono certo che è già al lavoro per il mondo dello sport che ben rappresenta nel Governo. Ma occorre fin d'ora individuare altre risorse per evitare la chiusura di migliaia di società sportive che utilizzano e gestiscono impianti sportivi costosi con marginalità scarse. Ai cittadini è garantita l'attività motoria grazie alle settantamila società sportive italiane e al milione di volontari, tecnici e addetti. Se gli impianti chiudono chiude lo sport. Ringrazio i Ministri Spadafora e quello dell'Economia Gualtieri per aver dato allo sport un primo importante acconto che va completato".