Un decreto di confisca di beni per un valore complessivo di oltre 6 milioni di euro è stato notificato dalla Dia di Napoli nei confronti di Angelo Pontillo, 59enne imprenditore originario di Capodrise (Caserta), attivo in particolare nel settore della produzione, vendita e trasporto del calcestruzzo. Le indagini svolte dalla Dia, culminate nel decreto di confisca emesso dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno consentito di ricostruire il reale assetto patrimoniale dell'imprenditore e di delineare la sua "pericolosità sociale" derivante dalla contiguità con il clan camorristico Belforte di Marcianise, emersa nell'ambito di una vicenda giudiziaria definita nel 2016 con una condanna emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a 12 anni e 8 mesi di reclusione, confermata in appello con riduzione della pena e tuttora pendente in Cassazione, solo per profili afferenti al trattamento sanzionatorio. Dalle indagini della Dda di Napoli era emerso il sistema di riscossione del pizzo tramite l'azienda produttrice di calcestruzzo di cui Pontillo era socio, la Cocem srl, ideato insieme ai fratelli Minutolo il cui patrimonio è stato sequestro lo scorso novembre. Il pizzo avveniva o mediante sovrafatturazione degli importi dovuti, gonfiando i costi rispetto alle effettive forniture, o attraverso l'organizzazione di incontri tra gli estorti e gli appartenenti al clan. Tale sistema era così collaudato che gli imprenditori talvolta si rivolgevano spontaneamente a Pontillo o ai Minutolo, affinché indicassero loro i referenti dell'organizzazione da contattare per "mettersi a posto". La confisca ha interessato due quote societarie e beni immobili nella provincia di Caserta, 34 fabbricati e 2 terreni, nonché rapporti finanziari.
Confisca di beni per 6 milioni di euro a un imprenditore
Considerato vicino al caln Belforte
Redazione Ottopagine