Napoli

“La cura “Napoli”? Non facciamoci riconoscere, l'hanno usata prima a Bergamo: non fate quelli che tolgono a Cesare quel che è di Cesare e ai cinesi quel che è dei cinesi. Non fate provincialismo”. Così, durante la trasmissione Carta Bianca su Rai 3, il professor Massimo Galli, direttore e responsabile di Malattie Infettive dell'ospedale Sacco di Milano, ha attaccato Paolo Ascierto, oncologo e ricercatore del Pascale di Napoli, che in collaborazione con il Cotugno ha utilizzato il tocillizumab, farmaco anti artrite, sui pazienti gravi affetti da coronavirus, con risultati ottimi che hanno spinto l'Aifa a dare il via libera alla cura in vari ospedali di tutta Italia. Ascierto, in maniera pacata, ha ricordato che il protocollo è stato firmato con Napoli.
In molti hanno giudicato sgradevole la rabbia e l'aggressività di Galli, in primis la senatrice Lonardo: “Su su RAI3 ho assistito, questa mattina, ad una scena davvero allucinante! Il prof. Galli, ha contestato in maniera davvero disgustante , il primato napoletano nella sperimentazione del farmaco antiartrite. Il dr. Paolo Ascierto, che noi conosciamo tutti come persona davvero eccezionale, perbene e signore, si è limitato a dire al poco corretto professorone, che il protocollo approvato era quello predisposto a Napoli. Sono rimasta allibita! Non vorrei che ancora una volta dobbiamo assistere a scene disgustose, dove i baroni della sanità frappongono un ostracismo vergognoso al lavoro portato avanti dai medici napoletani. La prepotenza di questi signori della medicina non ha mai prodotto nulla di buono, confidiamo nella intelligenza e nella preparazione dei medici veri, siano essi meridionali o settentrionali.
Spero che anche il Ministro dica la sua, e che il governo decida di assegnare fondi anche agli ospedali napoletani dove si sta facendo ricerca e sperimentazione che pare abbiano dato già i primi risultati.
Esiste anche il Sud, non solo il Nord.
Adesso basta!!!’
Peraltro sto leggendo il decreto emanato dal Governo, sulle norme per contrastare il coronavirus.. spero che non siano dedicate solo al Nord ed alla grande impresa, bisogna assicurare a tutti gli imprenditori piccoli italiani di aprire le saracinesche il giorno in cui potremo tornare a “nuova vita”....
Ricordo a tutti che é il Sud ad essere ricco di piccole e medie imprese.”