Casalbore

 

Sembra essersi abbattuta una maledizione nella Valle del Miscano. Neppure il tempo di riprendersi dalla sciagura di contrada Mainolfi a Casalbore, che arriva una nuova tragedia della strada. L’appuntamento con la morte questa volta, al bivio che porta al paese, lungo la 90 bis a circa tre chilometri dal luogo in cui ha perso la vita dopo un volo tremendo contro una roccia, in fondo ad una scarpata Annamaria Recce, la 29 enne di Buonalbergo deceduta lunedì mattina al Cardarelli a Napoli dopo aver lottato fino all’ultimo istante per la vita. Stava facendo ritorno a casa Agostino Carmine Antonio Verrilli, il 54 enne di Casltelfranco in Miscano, vittima della seconda tragedia nel giro di cinque giorni. La sua Fiat Multilpla si è schiantata contro un autotreno che trasportava mangimi, diretto ad un’azienda di Benevento. Giannicola Petito, l’autista del mezzo pesante ricorda di averlo visto semi accasciato al volante dell’auto.  Non si esclude che l’uomo possa essere stato colto da malore di ritorno da Benevento dove si era sottoposto ad un day Hospital. Ma ogni ipotesi è ora al vaglio dei carabinieri, saranno loro a stabilire l’esatta dinamica. Scene strazianti all’arrivo dei soccorritori. L’uomo a seguito del violento impatto è rimasto incastrato tra le lamiere contorte della sua auto, i Vigili del Fuoco di Grottaminarda lo hanno liberato tra non poche difficoltà, prima di consegnarlo alle cure dei sanitari del 118 prontamente intervenuti sul posto. Inutile la corsa disperata in ospedale a Benevento, il 55 enne purtroppo non ce l’ha fatta, troppo gravi le lesioni riportate. Sposato, due figlie, Agostino era il responsabile dell’ufficio anagrafe. “Era un dipendente modello per tutti noi, ci dice affranto dal dolore il sindaco Antonio Pio Morcone. Una persona straordinaria, sempre disponibile. Lascia un intero paese avvolto nel più profondo dolore. Abbiamo perso un dipendente tra i più cari e attivi a nostra disposizione. Aveva chiesto un giorno di ferie per sottoporsi ad alcuni esami, ci teneva così tanto a quella visita, ma nessuno di noi avrebbe mai immaginato per lui un destino così beffardo.”

Gianni Vigoroso