Sempre più incoraggianti i segnali che arrivano dal farmaco antiartrite che i medici di Pascale e Cotugno per primi hanno utilizzato per curare i casi gravi di coronavirus.
L'uso di tocilizumab sta dando ottimi risultati sui pazienti e la cura potrebbe essere estesa ad altri 250 pazienti se arriva l'autorizzazione, come hanno spiegato i medici napoletani. Il “metodo Napoli” è per ora utilizzato su otto pazienti, tutti ricoverati in terapia intensiva e di età comprese tra i 51 e i 67 anni, tutti - eccetto uno - con patologie pregresse. Il primo paziente sottoposto alla cura potrebbe tornare in reparto oggi, una volta effettuata la tac di controllo.
Sul caso si è espresso anche il presidente De Luca: “I primi risultati che ci arrivano dalla collaborazione tra l'Istituto Nazionale Tumori IRCCS "Fondazione G. Pascale" e l’Ospedale dei Colli direttamente con la Cina sull’impiego di #tocilizumab, farmaco anti-artrite, nei pazienti contagiati da #coronavirus e in condizioni critiche, sono sempre più incoraggianti.
È una speranza che arriva da Napoli e dalla Campania in questo momento difficile per l’Italia e per tanti altri Paesi del mondo.
Grazie a tutta la nostra sanità, a chi è impegnato per la ricerca delle terapie e a chi è in prima linea quotidianamente negli ospedali e nelle strutture di coordinamento insieme a tutti gli altri uffici per fermare i contagi e per curare le persone.
Massimo impegno e massima responsabilità da parte di tutti per uscire dal tunnel”.
Covid: dalla "cura Napoli" risultati sempre più incoraggianti
De Luca: "Speranza che arriva da Napoli in un momento difficilissimo"
Redazione Ottopagine